“Ciao,
Probabilmente leggerai questa lettera quando io sarò già in volo. Si, sto scappando, come sempre.
Sto scappando via da te e dal vuoto che mi hai lasciato dentro.
Jiho, io mi sono innamorata di te, dalla prima volta che ti ho visto e perderti e' stato troppo per me. E' stata colpa mia, solo colpa mia. Scrivo questa lettera perché non avrei il coraggio di guardarti negli occhi e parlarti, sempre se tu me l'avessi permesso. Innanzi tutto, voglio chiederti scusa. Scusa per non aver saputo cogliere il tuo amore, per non aver creduto nella tua fiducia e nei tuoi sentimenti verso di me. Scusa per averti mentito e per aver rovinato la nostra storia. Scusa per il mio comportamento e per la mia stupidaggine. Non volevo ferirti, credimi.
Non sai quanto tu sia importante per me.
Tu sei stato l'unico ragazzo che ha saputo farmi innamorare. Sei l'unico che ha preso il mio cuore e ne ha preso cura. Sei l'unico che mi ha reso felice.
Si, ero felice, davvero felice.
Quando ero stretta tra le tue braccia, assaporavo il tuo odore e ascoltavo il tuo cuore battere assieme al mio, non desideravo altro. Ero davvero felice.
Per questo, voglio dirti Grazie. Grazie per avermi presa con te, per avermi coccolata e protetta. Grazie per essere stato il mio amico, il mio amore e la mia famiglia per un mese intero.
Grazie per avermi amato.
Vivi la tua vita, sfonda nella tua carriera e trova una ragazza che ti sappia amare. Sii felice, Jiho. E' il mio unico desiderio per te.
Mi mancherai e non smetterai mai di farlo.
Ti amo e non cesserò mai di farlo.
Jihye”
Rileggo a mente la lettera che ho scritto a Zico. Ancora e ancora, mentre il paesaggio della Corea mi passa veloce affianco. Lascio dietro di me la mia citta', la mia vita ed i ricordi piu' belli.
L'autobus corre veloce e si fa complice della mia fuga...sta diventando uno strazio, voglio arrivare al piu' presto all'aeroporto. Troppi ricordi, troppi rancori e rimorsi mi stanno avvolgendo e mi fanno troppo male. Voglio lasciarmi tutto alle spalle, il piu' veloce ed indolore possibile. Ho deciso.
Ma piu' mi allontano da Seoul, piu' una parte del mio cuore si stacca da me...facendomi cosi' male da farmi uscire le lacrime. Sto soffrendo troppo, ma non voglio tornare sui miei passi. Con delle forbici immaginarie taglio l'unico filo che mi tiene ancora legata a quel mondo, al mio vecchio mondo. Basta, ora quella parte di me restera' per sempre qua, mentre io vado via. Mentre sparisco, di nuovo. E' quello che mi sento di fare ora....
Ma lo e' davvero? Lascio tutti qui a Seoul?! Saro' pronta ad un simile cambiamento? Saro' capace a resistere ad un tale allontanamento? Fa male, fa fottutamente male.
Il mio pensiero corre da SunMi, sola e spaventata. Io l'ho lasciata li', pensando solo a me stessa. Come ho potuto...lei ha bisogno di me, dei consigli di un'amica, di una persona che le stia accanto. Soprattutto, quando suo padre le fara' la sfuriata. No, non sarei stata all'altezza di gestire una situazione del genere, non avrei nemmeno saputo essere d'aiuto alla mia amica. Lo so, sarei stato solo un peso. Ora ha Kyung, il suo vero amore, lui si prendera' cura di lei.
Il ricordo si sposta sul mio primo amore, Taekyung. Lui che non ha smesso mai un attimo di amarmi, che senza di me e' perduto... lascio anche lui?
E Dari? Sempre pronto ad aiutarmi! A pensarci bene, non l'ho neanche ringraziato come si deve. Quanto vorrei tornare indietro e abbracciarlo forte!
Ma ormai e' troppo tardi, Jihye...dovevi pensarci prima.
Poi ci sono loro, il solo pensiero mi avvolge in un caldo abbraccio. Ormai ci sono solo loro nel mio cuore.
I ragazzi, sono gli unici che mi hanno saputo regalare sorrisi e grandi emozioni in quest'ultimo periodo. Sono davvero delle persone speciali e io non gliel'ho detto neanche, non li ho neppure salutati. Che razza di amica sono....davvero, non mi meritano!
Mi mancheranno da morire.
P.O, soprattutto lui. Il suo sorriso, la sua voce calda e profonda. Il suo modo di coccolarmi, di capirmi e di calmarmi. In cosi' poco tempo ci siamo legati molto l'uno all'altro, mi manchera' davvero tanto il mio migliore amico, colui che e' stato anche mio amante.
Certo, non quanto Jiho. Caccio subito via quell'immagine che mi fa male, male dentro.
Finalmente arrivo all'aeroporto, piano piano mi avvicino alla rampa di lancio del mio decollo. Scendo dall'autobus, accanto al mio sedile lascio tutti i miei rimorsi e rancori.
E' tempo di cambiare.
In mezzo a tutta la gente mi sento persa e sola, e' la mia prima volta in aeroporto. Avrei voluto essere con lui, magari saremmo venuti qua per fare un viaggio. America, Thailandia, Australia, Europa...ovunque basta che sia stato con lui. Si, Lui.
La sua immagine mi si disegna chiara nella mente, un vuoto al cuore non appena penso al suo sorriso. Quello che non avro' piu'. Mai piu'.
Jihye, te ne rendi conto che stai perdendo tutto?! E sei tu a voler lasciare tutto qui, sei tu che stai scappando. Inutile ripensarci, l'unica possibilità che avevo l'ho persa.
Lo scorrere delle caselle del tabellone delle partenze attira la mia attenzione.
Eccolo, il volo per Vancouver... e' li che mi chiama.
Decisa prendo la valigia e comincio ad avviarmi al Check-in.
Qualcosa dentro di me pero' sta rallentando i miei passi. Piano piano la mia convinzione svanisce, sto davvero facendo la cosa giusta?!
“Signorina, e' il suo turno..vuole andare avanti?!”
Gia'...voglio andare avanti?!
Le gambe mi cominciano a tremare e rimango impietrita, incapace di muovermi. Questa sara' la mia scelta finale....andare o non andare?
Una spinta immaginaria muove il mio piede verso il bancone dove c'e' la signorina sorridente che aspetta di controllare i miei documenti. Vado, devo andare...
“JIHYE!”
Un urlo si espande per tutto l'aeroporto. Riconosco quella voce, riconosco il suo grido. Il mio cuore si blocca incredulo, anche lui ascolta l'eco del suo urlo. Lo stomaco si rigira ed un sorriso nasce spontaneo sul mio viso. Come in un blackout, nella mia mente si fa tutto nero, non vedo altro che lui. Il mio migliore amico, il mio amante.
In un secondo, la sua mano e' sulla mia spalla, mi stringe implorando di non andare via.
Di non lasciarlo.