2PM Italy~ Six beautiful days

[FANFIC]Promises., Infinite ff

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vivs ®
view post Posted on 10/4/2011, 20:52




Titolo: Promises.
Personaggi: Infinite, Jihye.

Capitolo 1.

SPOILER (click to view)

“PARK JIHYE!”
Eccolo, gonfio come un pallone e rosso come un pomodoro. Un giorno gli verra' un infarto!
Purtroppo per colpa mia. A quanto si dice in famiglia: sono io la pecora nera.
“Dimmi Papa'..”
“SEI UNA DELUSIONE! Se tua madre fosse ancora in vita...quanto disonore...quanta amarezza...”
“Invece io credo che se ne sia andata apposta, perché, come me, non stava bene in questa famiglia di merda!”
A quelle parole mio padre si stringe il petto, un forte dolore lo prende al cuore.
Mia sorella entra in camera con aria superiore. E' piu' grande di me di soli 2 anni e si sente una dea scesa in terra...Non la sopporto.
“Che ha combinato questa volta la nostra pecorella?!”
“Fatti gli affari tuoi, Jiyeon!” le rispondo a tono.
“Jihye! Rispondi bene a tua sorella!”
Ogni giorno! Ogni santo giorno devo sopportare tutto ciò!
Perché?!
Perché non passo nemmeno un esame all'università e quindi non sono una premessa per la formidabile azienda di mio padre. Perché ogni marito che mi viene proposto dalla mia famiglia snob scappa via.
Perché, come giusto che sia, all'età di 20 anni, voglio divertirmi e non pensare al mio matrimonio o agli affari di famiglia.
Allora, per questo, sono la rovina della famiglia....bah.
Mi alzo dal letto ed esco dalla camera. Mio padre mi urla qualcosa contro, faccio finta di niente ed esco di casa.
Aria fresca e un po' di luce, finalmente respiro!
Mi lascio la nostra villa alle spalle e mi avvio verso il boschetto di nostra proprieta'.
Percorro il sentiero quasi di corsa ed arrivo davanti al tempietto, i ciliegi intorno ad esso sono in fiore.
Mi tolgo le scarpe e scalza salgo gli scalini di marmo freddo.
M'inginocchio di fronte a mia madre, sorride in quella foto che ogni anno e' sempre piu' sbiadita.
“Mamma, non ce la faccio piu'...e' un inferno!” due lacrime mi rigano il viso.
Sono dieci anni che non l'ho piu' accanto...e' successo a soli due anni dal nostro trasferimento in Giappone. Papa' era stato messo a capo della grossa filiale dell'azienda per cui lavorava e noi tutti ci siamo trasferiti da Seul a Tokyo. Mamma secondo me non ha retto...e dopo una lunga malattia di un anno ci ha lasciato.
Da quel giorno Jiyeon e' cambiata: e' sempre piu' acida nei miei confronti.
Per non parlare di papa'....sono convinti che siano stati il mio comportamento e il mio carattere scontroso a farla ammalare. Ma io so che non e' cosi... lei era come me.
E come me, aveva grossa malinconia della sua Korea.
Sono anni che cerco di scappare, sono anni che cerco di liberarmi da questa vita. Non e' il Giappone che mi fa male, ma e' la mia famiglia. Non voglio ammalarmi di rancore e malinconia.
“Mamma, te lo prometto... E' quello che hai sempre voluto per me e me lo hai fatto promettere...un giorno sarò felice!”
La calda brezza primaverile si alza nell'aria e mi accarezza il viso. Sorrido a quella carezza materna e respiro fino all'anima il profumo dei fiori.


Entro in casa e mi ritrovo la famiglia al completo che mi fissa immobile sulla porta.
“Cosa succede?!”
Mio zio, unico mio appiglio di salvezza, si alza e mi mette a sedere.
Jiyeon e papa' sono sul divano nero, davanti a me, lo zio e la nonna che siamo seduti sul divano in pelle bianco. Prendo un cuscino e lo stringo, l'atmosfera non mi piace affatto. Sembra che abbiamo appena finito di litigare.
La nonna e lo zio, entrambi dalla parte di mamma, sembrano rilassati. Ma mio padre non lo e' affatto.
Jiyeon rompe il ghiaccio “ Nonna, spiega tu a Jihye che cosa abbiamo deciso...”
“Aspettate! ABBIAMO Deciso?! Come mai si prende una decisione senza di me? Sono o non sono un membro della famiglia?!” il nervoso aumenta.
Mio zio mi stringe la mano e mi sorride, la mia rabbia svanisce. E' incredibile quanto assomiglia alla mamma.
La nonna inizia a parlarmi con la sua voce calda e amorevole “ Jihye, cara.... sono stati anni difficili...” sospiro “...per tutta la famiglia, ma soprattutto per te. Ormai hai 20 anni e devi decidere cosa fare della tua vita. Ti sei iscritta ad 'Economia', ma solo per volere di tuo padre...” confermo con un movimento della testa “...infatti hai scarsi risultati...anzi nulli. Ma..” per la prima volta sento quella parola, c'e' un MA! Il mio cuore sobbalza...
“....noi, io e tuo zio intendo...non siamo delusi, noi crediamo in te. Per questo abbiamo pensato di offrirti una possibilità per far si che tuo padre cambi giudizio su di te, su sua figlia.”
Sono paralizzata, cosa avranno mai pensato?
“Jihye....” silenzio assoluto. “...io e tuo zio torniamo a Seul. E tu verrai con noi...”
La mente mi s'annebbia, non so cosa dire. Dopo 10 anni potrò tornare nella mia patria.
Un fiume di lacrime scende dai miei occhi. Guardo prima nonna e poi zio.
Mi ci butto in braccio!
“Graziegraziegraziegrazie...”
Papa' rovina il mio momento di gioia “...ad una condizione...”
Ecco, deglutisco la pillola amara.
“...dovrai lavorare! Seriamente!! Dovrai aiutare tua nonna con le spese...e non potrai piu' contare sulla mia carta di credito.”
Ahimè....mi tocca far sul serio questa volta.
Ma ne vale la pena!
“....e se qualcosa andra' storto, lo verro' subito a sapere...lo sai che io ho occhi da per tutto...e in quel caso tornerai subito a Tokyo e lavorerai per l'azienda! Dopo aver sposato chi dico io...”
Abbasso lo sguardo e fisso il tappetto persiano ai miei piedi. Ce la faro'?!
La risposta la trovo alzando la testa, lo sguardo di Jiyeon e' fisso su di me. Nei suoi occhi leggo la sua superiorità, sa per certo che fallirò.
NO! Ce la devo fare! L'ho promesso alla mamma...finalmente, io sarò felice!
 
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vivs ®
view post Posted on 11/4/2011, 20:52




Capitolo 2.

SPOILER (click to view)

“Signorina, vuole darmi il bagaglio?” il ragazzo alto e magro mi guarda con i suoi occhi neri sotto il ciuffo castano. Mi fa una certa pena dato che e' stato ingaggiato da mio padre per controllarmi durante il viaggio.
“No, grazie Hiroya ! Ce la faccio da sola..” un po' deluso dalla sua mancata gentilezza mi segue a passo leggero.
Percorriamo quasi tutto l'aeroporto di Incheon, in silenzio. Finalmente arriviamo all'uscita.
Il tempo e' favoloso: un cielo limpido splende sulla mia testa e l'aria calda mi coccola i capelli.
“Non e' una splendida giornata?!” mi giro verso Hiroya. La sua faccia era perplessa: avevo parlato in coreano e lui non mi aveva capito. Rido.
Una vettura nera con i vetri oscurati ci si ferma davanti, il finestrino scende veloce e spunta un uomo con smoking ed occhiali da sole.
“Signorina Park Jihye, salga...e' mio compito portarla a casa”
Non e' possibile! Mio padre ha anche ingaggiato un autista! Non ci credo... sono stufa.
Non sono una principessa e non voglio essere tratta come tale...e nemmeno un ricercato pericolo che dev'essere sempre tenuto sott'occhio.
“La ringrazio molto, Signore! Ma vorrei raggiungere casa di mia nonna da sola...”
“Ma suo padre ha espressamente...”
“Non m'importa...” cosi' dicendo prendo la valigia e comincio a camminare verso l'autobus che si e' fermato poco lontano, andava dritto a Seul.
Hiroya m'insegue e mi blocca per un braccio.
“Signorina...”
Lo strattono via. “Hiroya, non insistere...non siamo piu' in Giappone...mio padre e' lontano! E io sono finalmente libera, lasciatemi fare quello che voglio...” sfoggio un sorrisone pregando che il ragazzo cada nella trappola.
“Si, Signorina....come vuole. Ma la seguiro' con l'autista fino a casa... e' mio compito assicurarmi che lei arrivi da sua nonna.”
“Ohh e bastaaa!!! ' E' mio compito', ' E' mio dovere'...sentite fate quello che volete...io me ne vado eh!” cosi' dicendo prendo la valigia e salgo al volo sull'autobus.
“Salve, un biglietto per favore...” pago e timbro il ticket.
Si parte. Dal finestrino vedo Hiroya con una faccia da pesce lesso, mi fissa preoccupato dal fatto che il suo 'compito' non sia stato eseguito a dovere.
“ Sayounaraaaaa~” lo saluto con la mano.
Finalmente libera!


Ormai manca poco a Seul. Non vedo l'ora d'arrivare, il mio sedere e' piatto da quanto sono stata seduta.
Il paesaggio passa veloce al mio fianco, mi sento cosi' serena. Anche se ho ricordi un po' vaghi, l'aria della Corea e' stata subito famigliare.
Mi giro e volgo lo sguardo sulla signora che e' al mio fianco. Avra' 40 anni circa, l'eta' che dovrebbe avere la mamma ora. Sorride, stara' pensando a qualcosa di bello...magari sta andando a trovare il marito o il figlio o la figlia...o qualche neo nipotino. Una sensazione di famiglia m'invade, e' una sensazione strana...qualcosa che io non ho mai provato. O almeno, non in maniera calorosa e affettiva.
“Per dov'e' diretta, signorina? Fidanzato?”
Rispondo con un sorriso alla signora, “No, mi trasferisco...vado da mia nonna.”
“Oh, ma che brava ragazza..” il mio cuore fa un salto. E' la prima volta che qualcuno me lo dice.
“...ti auguro una buona permanenza a Seul.”
“Grazie, e' molto gentile.”
Mi fissa con quegli occhi piccoli, quasi come fessure...m'indaga, mi studia.
“Hai sofferto molto, vero?”
Rimango in silenzio, non so che dire. Il mio sguardo insicuro le risponde da se'.
“...hai bisogno di un po' fortuna!” infila la mano nella tasca della sua giacca “Tieni!”
Mi porge un bracciale, e' fatto di caucciù che tiene assieme tre pietre azzure, c'è anche un sole d'argento che pende e si muove seguendo il ritmo dell'andamento dell'autobus.
Vedendomi insicura, la signora ripete le sue parole.
“E' per te! Prendilo, cara.”
Un'atmosfera pesante si e' formata attorno a noi, quasi magica. Osservo quel bracciale, e' davvero bello.
Ma non riesco a capire perche' me lo doni....non ci conosciamo nemmeno.
Come se mi leggesse nella mente la signora mi prende la mano e mi lega il braccialetto al polso.
“Vedrai...ti portera' fortuna....”
“Ma Signora...non deve, davvero...” finalmente trovo le parole.
“...non preoccuparti! Prendilo come un regalo! “
Si sporge oltre il sedile e preme il pulsante della fermata.
“Devo scendere! Sono arrivata! Fai un buon viaggio, Jihye!”
“Jihye...???”
Non faccio in tempo a fermarla e a chiederle come fa a sapere il mio nome, che lei e' gia' scesa.
Rimango immobile e fisso il vuoto davanti a me. Ho la pelle d'oca, non e' possibile.
Guardo il mio polso ed il bracciale. E se veramente portasse fortuna?! Riusciro' ad essere felice?!
Bhe', e' molto bello...un gioiello in piu' non fa male, se poi e' anche 'magico' o qualcosa del genere...FIGO!


“Grazie mille, ajusshi!” m'inchino a 90 gradi davanti al taxista che mi ha portato a casa. Pago la corsa e prendo le valigie.
“Allora...allora... 201...201..” parlando tra me e me, cerco il numero civico della casa di nonna.
Tutte case uguali....la cosa non aiuta. Trascino la valigia e cammino lentamente osservando ogni numero.
Ma...non mi sento tranquilla. Qualcuno mi sta osservando.... Bah, magari sono ancora un po' scossa per la storia del braccialetto. Continuo a cercare.
Ancora quella sensazione...
Mi giro di scatto e becco subito Hiroya dietro ad un palo della luce.
“ahah Hiroya! Non sei neanche capace a fare il ninja! Daiiii, lasciami stare! SONO VIVA! SONO SALVA!”
Sventolo il foglietto che ho tra le mani con su scritto l'indirizzo di nonna.
“Vedi?! Sono arrivata! Stai tranq-”
“ATTENTAAA!”
“AHIAAA!” il mio urlo di dolore si mischia a quello di un ragazzo.
Mi massaggio la testa, abbiamo preso una bella capocciata.
Hiroya corre in mio aiuto.
“Sto bene, sto bene....”
“Tutto bene?!”
“HO DETTO CHE STO BENE!”
Il ragazzo ancora a terra mi guarda spaventato per la mia risposta. Forse ho esagerato.
Gli porgo la mano...la prende e si tira su.
“Scusami, non stavo guardando dove stavo andando....sono un po' di fretta.”
Mi sorride, i suoi occhi si fanno piccoli e ridono anche loro.
“N-n-niente...” che succede alla mia voce?
Certo che a vederlo da vicino e' proprio carino.
“SungGyu! Corri dai, siamo in ritardo!” un suo amico lo chiamo da lontano.
“Bhe'...scusa devo andare. Ci si vede!” corre via.
Rimango a guardarlo, con una faccia da pesce lesso. La stessa che ha Hiroya che mi sta fissando, controllando che non mi sia fatta niente.
“Jihye, Jihye!” ecco una voce famigliare!
“Nonnaaa!”
Esce dall'ingresso di qualche casa piu' in la' e mi viene incontro ancora in pantofole.
Le corro imbraccio...”Ciao nonniinnaaa!”
Lascio la valigia a Hiroya che finalmente riesce a compiere il suo dovere.
Ora sono a casa!
 
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vivs ®
view post Posted on 12/4/2011, 21:48




Capitolo 3.


SPOILER (click to view)


Seduta al tavolo della cucina, stringo tra le mani la tazza di the' verde. La pioggia primaverile picchietta sulle vetrate che illuminano la sala con la luce del sole pomeridiano, anche se un po' spento. La nonna e' davanti a me che mi guarda con dolcezza.
Piano piano manda giu' un sorso di the' , mi sorride.
“Hai dormito bene sta notte?”
“Si, ero molto stanca dal viaggio...quindi mi sono addormentata subito”
“...hai fatto un brutto sogno?”
“No, perche' ?”
“Ti vedo pensierosa, cara... e' tutto il giorno che guardi fuori dalla finestra e sospiri.”
E' vero...la mia mente non ha smesso un attimo di viaggiare. Penso, penso a tante cose.
Ma la cosa che mi e' rimasta piu' impressa e' stato l'incontro sull'autobus con quella donna misteriosa. Guardo il braccialetto ancora attorno al mio polso e la nonna lo nota.
“Ma che bello! E' un regalo?!” si fa curiosa.
“Si...un po' particolare.” sorrido.
“Ha davvero delle belle pietre...sai cosa sono?”
“Topazi?”
“Brava...sono proprio loro! La pietra astrale di tua madre...”
A quelle parole il mio respiro si blocca....non lo sapevo. Una strana sensazione m'invade...sara' una coincidenza? Voglio sapere di piu...
“....e questo sole? Ha per caso un significato anche lui?”
“ E' simbolo di vita, gioia e felicita'...”
“...no, intendevo...qualche rapporto con la mamma....”
“L'unica cosa che mi viene in mente e' che lei amava le giornate di sole...infatti nei giorni di pioggia stava proprio come te :guardava le gocce scivolare sui vetri delle finestre e sospirava. Il suo carattere era troppo allegro, troppo solare, per sopportare la pioggia. Proprio come te...Ahhh, Jihye cara..quanto le assomigli..”
Ascoltando le parole della nonna guardo ancora fuori dalle vetrate. Una forte sensazione di calore e d'affetto m'invade. Sapere che ci assomigliamo cosi' tanto mi rende felice e mi fa sentire amata.
Il magone mi sale in gola, ma non voglio piangere davanti a nonna.
“Hiroya e' ripartito?” cambio discorso.
“Si, dopo che sei andata a letto e' subito andato via. Mi ha salutato molto cordialmente e mi ha augurato una buona notte. Credo che prendesse il primo aereo per Tokyo...sara' gia' arivato a quest'ora...”
“Capito...bhe',meno male.”
“ahah....povera cara! L'hai dovuto sopportare per tutto il viaggio...”
“Gia'! E lo hai visto pure tu! Mi ha seguito fino a qua!”
“Povero ragazzo...ahahha”
Mentre rido insieme a lei, mi ricordo dello scontro con....come si chiamava? Sunggyo....Songlyu....SUNGGYU! ECCO!
I miei occhi s'illuminano, come ho fatto a dimenticarmene.
“A che pensi?” mia nonna e' sempre curiosa.
“....mi stavo chiedendo....quel ragazzo che ho incontrato ieri...non so se l'hai visto....abita qui vicino?”
“Ahhhh siii!Leader-sii!Bravi ragazzi, bravi ragazzi...proprio bravi!” sta volta e' lei a sognare ad occhi aperti.
“Nonna....” la richiamo.
“...sono un gruppo idol! Hanno fatto il loro comeback da poco! Sono davvero bravi...”
“Idol??!!!” non ho mai seguito tanto il kpop, cioe' non ho mai avuto un gruppo a cui mi fossi affezionata particolarmente. Dovro' indagare su di loro...
“...hanno cambiato da poco dormitorio e hanno preso una casa poco distante. E' un quartiere piccolo e tranquillo il nostro, si sono subito trovati benissimo. Hanno fatto il giro delle case, presentandosi come nuovi vicini. Ma che bravi ragazzi!!!”
“Nonna...sento che sta per scoppiare la fangirl assopita in te....”
“ahahah ma che dici...”
“Oh! Ha finito di piovere!!!” distolgo l'attenzione dalla conversazione...il sole splende al di fuori.
“Vatti a fare un bel giro per il quartiere....”
“SI! Faro' una bella passeggiata...”
“C'e' un parchetto qui vicino...c'e' una bella vista di Seul...vallo a vedere..”
“Non vieni con me, nonna?”
“No, grazie cara... ma devo preparare cena, tuo zio sara' di ritorno tra poco!”
“Ok, allora torno per cena! Magari compro del gelato!”
“Buona idea!”
“Ok, a dopooo”
Prendo giacca, borsa e dopo essermi infilata le scarpe esco di casa.


“And I know this much is true
Baby you have become my addiction
I'm so strung out on you
I can barely move
But I like it.~~~”
Con Neyo nelle orecchie, cammino muovendo i miei piedi a tempo, qualche accenno alle parole con le labbra e una giravolta.
Il sacchetto della gelateria dondola a ritmo vicino le mie gambe, ogni tanto sento il freddo della vaschetta del gelato attraverso i jeans.
La mia unica migliore amica: la musica. Mi trasforma, mi aiuta, mi consola....e' il mondo dove mi sono sempre rifugiata.
Continuo cosi' la mia camminata-danza.
“And it's all because Never get enough,she's the sweet-”
“WAAAA”
Non me ne accorgo neanche che mi ritrovo per terra, DI NUOVO. La vaschetta del gelato s'e' aperta, cerco d'evitare il peggio ovvero di sporcarmi i jeans d'Armani e di sprecare tutto quel ben di dio. “Uffaaaa, il mio gelatooo”
“Mi dispiace, mi dispiace....” un ragazzo e' chinato a 90' gradi davanti a me. Appena alza lo sguardo lo riconosco subito... "Su-Sunggyu!”
“Ci conosciamo?!” Evidentemente lui non ha una buona memoria come la mia. Invece dopo pochi secondi mi sorride: “Ahhh~ La ragazza di ieri! Ahaha Siamo proprio destinati a scontrarci...”
“Gia'...la fortuna...” il mio e' un sussuro.
“Scusa?!”
“No, nulla... cioe', ti sei fatto male?! E' colpa mia... come ieri d'altronde. AH! A proposito scusa se ti ho risposto male...ero un po' nervosa...” parlo come un treno.
“Tranquilla, anzi scusami te...sono dovuto scappare e non mi sono ne scusato ne presentato per bene.”
Mi porge la mano. La stringo...un po' insicura. Mi ritorna in mente la conversazione con la nonna poco fa. Mi fa strano vederlo come un idol.
“Mi chiamo SungGyu, faccio parte degli Infinite...di cui sono il leader. Ci siamo trasferiti qui da poco...”
“E io sono Park Jihye...” sorrido.
“Bene, Park Jihye! Per scusarmi, ti ricomprero' il gelato...”
“Ma no, no.... stai tranquillo.” Abbasso lo sguardo dall'imbarazzo, appena lui mi ricambia il sorriso. “Scusa, ma ora devo proprio andare...” cerco di evitare quel dolce sguardo.
Un silenzio colmo d'imbarazzo cala su di noi. “Okok...al prossimo incont-..cioe' 'scontro'” rido alla sua battuta e allontandomi lo saluto con la mano.
Entro in casa.
"Sono arrivata..." il cuore mi batte ancora a mille. Da quant'e' che non mi sentivo cosi? Un senso d'imbarazzo m'invade. Sento le mie guancie avampare...no,no Jihye. Non puoi prenderti una cotta per uno che non conosci neanche.
 
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vivs ®
view post Posted on 18/4/2011, 20:13




Capitolo 4.


SPOILER (click to view)



Il sole picchia sul mio viso. I miei occhiali neri proteggono i miei occhi dai suoi raggi, ma cazzo...sto morendo di caldo. Mi tolgo la maglia e rimango in canotta. Mi sdraio, semimorta, sulla panchina verde. Con una mano mi asciugo il sudore dalla fronte e con l'altra mi faccio aria con il giornale. E' pieno di segni d' evidenziatore, ogni annuncio e' cerchiato di giallo...ma poi sbarrato.
E' tutta la mattina che cerco un lavoro, dalla gelateria al bar, dalla biblioteca alla market. Niente, di niente. Se non trovo un lavoro, e' la fine..mio padre mi rinchiude in uno dei suoi uffici al 12' piano di un grattacielo dell'azienda. NO, non voglio.
Sbatto i piedi sulla panchina per protesta. La gente mi guarda incuriosita....sembrerò una povera pazza. MA UFFA! Possibile che non trovo nulla?!
Guardo il mio braccialetto. “E TU?! Perche' oggi non funzioni?!”
Me lo avvicino al viso e controllo che non sia rotto da qualche parte.
“Daiii, mi fai scontrare con il ragazzo piu' carino del quartiere e non mi fai trovare un lavoro?”
Con un dito lo strofino una delle pietre azzurrine, magari funziona come la lampada magica di Aladino. Ma niente...
“Che braccialetto di merda,ed io ancora che credo a queste cose...”
Mi sento osservata, mi tiro su dalla mia posizione ridicola e mi guardo in giro.
Noto un ragazzo con una macchina fotografica in mano, e' davanti a me....a qualche metro di distanza, mi guarda e mi sorride.
Evito il suo sguardo, prendo la maglia, il giornale e me ne vado.
Mentre cammino ho ancora quella sensazione, mi sento ancora osservata.
Mi giro di scatto, ma dietro di me non c'e' nessuno. Forse mi faccio troppi film in testa.
Continuo a camminare guardando sul giornale la prossima tappa....un bar, proprio li all'angolo. Perfetto.

“Arrivederci..” la porta del locale sbatte alle mie spalle. Niente, neanche qui c'e' posto per me.
Che disperazione~ che angoscia~...Ma cosa dovrei fare? Che cosa m'invento ora?!
Alzo lo sguardo in cerca di qualche soluzione, ma trovo il ragazzo di prima, seduto su una panchina poco distante da me, che mi guarda.
Schivo di nuovo i suoi occhi e mi allontano. Con la coda dell'occhio, pero', riesco a vedere che mi sta seguendo e la cosa mi spaventa un po'. E che cosa vuole questo ora?
Mi giro di scatto e me lo ritrovo davanti, quasi ad un palmo dal mio viso. Mi scanso spaventata.
“SCUSI! Mi dice che cosa vuole dalla mia vita?!” alzo la voce.
“Signorina....” non lo lascio finire.
“Oddio, non me lo dire... ti manda mio padre?!vero? Huh?! Quanto ti ha dato?! IO TE NE DARO' DI PIU! Basta che mi lasci in pace!”
Ma dimmi te se adesso mi devono seguire anche i detective con tanto di macchina fotografica?!
“Non so di cosa sta parlando, signorina....” la sua voce e' calma ed il suo sorriso pieno di se, quasi m'ipnotizza. Mi calmo.
“...allora lei chi sarebbe? E cosa vuole da me?”
“Io sono Kim JaeHa, di professione faccio il fotografo, offro lavoro per modelle o ragazze immagine...” spalanco gli occhi “..l'ho vista prima, su quella panchina...ha dei movimenti delicati, un viso perfetto, con uno sguardo molto profondo...”
“Sicuro che sia io quella ragazza?!”
“Ma certo! Sono stato colpito da lei, signorina, immediatamente...”
“...quindi lei mi sta dicendo che mi offrirebbe un lavoro...”
“...come modella..” a quella parola sorrido.
Se lo sapesse mia sorella, che goduria!!! Io modella...wow.
Ma la cosa non mi convince, e' tutto cosi' strano...e se fosse un truffatore? O qualcosa del genere? “...mi posso fidare?” domanda stupida, so gia' che mi rispondera' di si.
“Certo, siamo un'azienda molto seria! Puo' stare tranquilla...” la sua mano fruga nella tasca dei suoi jeans. “Tenga...” mi porge un biglietto da visita, sopra c'e' il suo nome.
Alzo lo sguardo e lui mi sbatte in faccia quel suo sorriso beffardo. Rimango abbagliata, e' davvero un bel ragazzo.
“Mi ci faccia pensare, la contattero' al piu' presto!”
Ci salutiamo cordialmente e ci scambiamo i nostri contatti.
Bhe! Sembra fatta! Butto al primo bidone della spazzatura il giornale.
Non posso crederci...Io una modella!
Prima di tutto ne parlero' con la nonna, voglio avere la sua opinione prima d'accettare la proposta.
Camminando la mia attenzione viene catturata da una gelateria e una voglia improvvisa di gelato alla cannella mi assale.
Compro subito un cono e me lo gusto. Alla prima leccata mi viene in mente lui.
Con il suo sorriso dolce e quegli occhi cosi' simpatici....SungGyu. A pensarci bene...E' in debito con me di un gelato!
Chissa' se se ne ricorda, se mai avremo la possibilita' di saldarlo.....e chissa' se mi pensa qualche volta.
Ma cosa sto dicendo? Non mi ricordera' neanche, non avra' nemmeno il tempo per pensare ad una ragazza...
E se invece la ragazza ce l'ha gia?!
Ma e' un idol~ mh,ma non vuol dire niente!
La prossima volta che lo vedo glielo chiedo!!! Eh si certo, non me ne posso mica uscire cosi' con una domanda del genere! Non abbiamo tutta questa confidenza!
Bhe', devo trovare il modo di diventarci amica....e se gli chiedo di uscire? Oddio~~ che ansia, che vergogna~ Come faccio? Cosa gli dico?
E se mai accettasse? Come mi vesto? Di cosa parliamo? Dove andiamo? Mi scoppia la testa.
E se diventassimo piu' di due semplici amici? Oddio,oddio... non riesco nemmeno a pensarci. Le guancie mi bruciano al solo pensiero.
Non posso prendermi una simile cotta per un ragazzo visto solo due volte. Sono irrecuperabile! Chissa' quante fan mi odierebbero, chissa'... chissa'...quanti se, quanti ma...
Mi gira la testa. Jihye, sei messa male. E tanto.
Mi devo calmare, possibile che un gelato alla cannella mi abbia fatto un simile effetto?!
Adesso mi devo concentrare sulla proposta del signor Kim! E non sembra affatto male.
Sara' successo grazie al bracciale? Bah.
Solo una cosa e' sicura: quella donna che me l'ha donato rimarra' un'incognita. Ma sinceramente non ho neanche voglia d'indagare, sembra che il braccialetto mi porti davvero fortuna e l'importante e' questo. Me lo terro' ben stretto, una mano dalla dea bendata mi serve eccome!
Finalmente si e' alzato un po' di vento. L'aria fresca primaverile mi passa tra i lunghi capelli neri,
come una carezza leggera....sorrido.
 
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vivs ®
view post Posted on 18/4/2011, 21:44




Capitolo 5.


SPOILER (click to view)



“Nonna, nonna~” entro in casa urlando e agitando per aria il bigliettino del fotografo Kim.
“Jihye, cara, che succede?” la sua voce arriva dalla cucina.
Corro da lei, quasi saltellando.
“Nonna, Nonnaaa!”
“La smetti di gridare?! Mi vuoi dire che succede? Cos'e' quel foglietto?”
Le porgo il biglietto e lei lo legge tutta concentrata.
“ 'Visual love' agenzia per modelle e ragazze immagine...”
“Che ne dici?!”
“Perche' mi chiedi il mio parere?! Mi sembri piuttosto contenta e gia' decisa...”
“Nonna! Mi sembra piu' che normale! Voglio sapere la tua opinione!”
Il suo viso s'incupisce, un'aura da donna vissuta la circonda e le numerose rughe sul volto l'accentuano ancor di piu'.
“mmmm, non saprei...e' un mondo pericoloso e tu sei cosi' ingenua....”
“Suvvia nonna..io ingenua...” rido.
“Bhe', non si puo' dire che non vivi tra le nuvole...in un mondo tutto tuo.”
“Si, ma che centra?”
“Gli uomini...amano l'ingenuità.”
“Mi sono informata, sono andata a cercare su internet. Sembra un'agenzia seria e il signor Kim non sembra un brutto ceffo. Chi lavora per loro e' anche pagato molto bene!”
“Non voglio privarti di questa nuova esperienza. E poi e' un lavoro! Finalmente hai deciso cosa fare. Tuo padre sara' contento, spero. Ma promettimi che starai attenta! Non lasciarti fregare!”
“Si, nonna! Non ti preoccupare!” l'abbraccio forte, forte.
Vado in camera mia, sempre saltellando. All' eta' di 20 anni mi comporto come una bimba, ma fa lo stesso.
Mi butto sul letto, sono stravolta. Mi giro verso il comodino, sorrido appena incrocio lo sguardo di mamma. E' li, che mi guarda, veglia su di me...sempre.
Prendo la cornice in mano e accarezzo il suo viso, ci metto il suo stesso amore di quando era lei ad accarezzarmi. Non appena chiudo gli occhi, il ricordo diventa piu' nitido. Sento la sua mano calda percorrere la mia guancia, la sua chiara voce che mi canta la ninna nanna e il suo dolce profumo di ciliegia.
“Hai visto mamma?! Piano, piano...ce la sto facendo.”
Ripongo la cornice sul comodino e sorridendo m'addormento.

“Si, certo...capisco. Si, ci saro'... allora a dopo. Ok. Arrivederci Signor Kim e Grazie!..” chiudo la chiamata.
“Che dice?!” mia nonna sembra piu' agitata di me.
“Oggi pomeriggio devo andare a fare delle prove...faremo alcuni scatti. Prima di farmi firmare il contratto, vogliono vedere se veramente ho la 'stoffa'...”
Nonna mi prende subito per mano e mi trascina in camera. Apre di botto l'armadio e comincia a lanciare per aria vestiti, jeans e magliette.
“Nonna, che fai?!” la guardo sbalordita.
“Dobbiamo trovare qualcosa da metterti! Devi essere perfetta!”
“Ahahah nonnaaaaa~” l'abbraccio.
Alla fine scegliamo un paio di Jeans Armani e una camicetta bianca sotto ad un cardigan grigio di seta. Rigorosamente tacchi neri.
Esco di casa lasciando la nonna sbraitare dalla porta. “In bocca al lupo caraaa~!
Mi sento sicura di me, mi sento bella. Ce la faro', firmero' quel contratto e diventero' modella.


Entro nella sala da una grande porta rossa. Il suono dei miei tacchi risuona nella stanza vuota, dev'essere la sala d'attesa.
“Salve!” a quella voce salto dalla paura. Una ragazza, anche lei sui 20 anni, mi sorride.
“Salve...” rispondo, facendo finta di niente.
“Lei dev'essere Park Jihye, giusto?”
“Si , sono io...”
“Prego...mi segua. Il direttore l'aspetta.”
Cosi' dicendo si avvia verso un'altra porta rossa e io la seguo come richiesto.
Entriamo dentro un mega salone. Ci sono ragazzi e ragazze ovunque, chi si sta truccando, chi sistemando i capelli, chi ancora seminudo che aspetta di cambiarsi, chi gia' tutto pronto e' in attesa.
Il rumore continuo degli scatti e' quasi irritante, ma dovro' farci l'abitudine, e lo stesso vale per i flash.
Il signor Kim sta scattando le foto ad una ragazza, assumendo le pose piu' strane. A giudicare dalle foto appese in giro e e' davvero bravo. La signorina che mi ha accompagnato mi chiede di accomodarmi su una sedia li vicino e di aspettare.
Obbediente, mi siedo e aspetto.
Mi concentro sulla ragazza che sta facendo da modella, studio i suoi movimenti, le sue espressioni....saro' in grado di farlo anch'io?!
“Ciao...”mi spavento di nuovo.
Mi giro e dietro di me vedo un ragazzo. L'avevo gia' notato entrando, ovviamente, e' molto carino.
“Sei Jihye,giusto?”
“Si sono io,piacere...” mi alzo dalla sedia per essere piu' educata.
“Piacere mio, mi chiamo Minjae...il capo mi ha chiesto di aiutarti per questo primo giorno..”
“Grazie mille...ma io non so ancora che cosa devo fare.” sento le guance arrossire dall'imbarazzo.
“Credo che Kim ti voglia fare due o tre scatti di prova...Allora, vai nel camerino femminile laggiu'...” mi indica una stanza dalla porta blu.. “...troverai dei vestiti, mettiti quello che vuoi, oppure chiedi consiglio alle altre ragazze. Ti avviso saranno un po' scontrose...io ti aspetto qui.”
Lo guardo presa dal panico. Come pretendono che io mi butti cosi' a pesce in sta situazione?
Nota la mia confusione e mi mette una mano sulla spalla.
“Tranquilla, non dovrai fare nulla...solo sorridere. Sei una bellissima ragazza, piu' della meta' del lavoro e' fatto.” Sorrido, anche se non ho ben compreso il discorso.
Respirando affondo mi avvio al camerino, incominciamo bene.



Capitolo 6.


SPOILER (click to view)

“Bravissima! Sorridi di più! ECCO ECCO PERFETTA”
Il signor Kim mi gira intorno, facendo una specie di danza, urlandomi con un gran sorriso cosa devo fare.
Gli occhi di tutti sono puntati su di me, vogliono vedere la novellina al lavoro.
Ogni tanto guardo MinJae che mi sorride rassicurandomi. Gli altri ragazzi, soprattutto le ragazze stanno sulle loro. Lui e' l'unico che in questi primi giorni di lavoro mi sta accanto e mi aiuta.
Ho firmato il contratto e ormai da tre giorni sono ufficialmente sotto l'agenzia 'Visual Love' del fotografo JaeHa Kim. Ho mandato una bella e-mail a papa', con tanto di allegato delle mie foto. Spero che mia sorella le abbia guardate e che le sia salita una gelosia pazzesca.
Mi muovo sicura di me sotto i riflettori, a tempo della musica di sottofondo. Sorrido, sto seria, mi prendo i capelli tra le mani o li lascio cadere sulle spalle. Kim mi segue con la sua macchina fotografica e mi continua a dirigere.
“Perfetto, per oggi abbiamo finito. Sei stata bravissima Jihye.”
Ringrazio con un inchino a 90' gradi, sia lui che lo staff. Alcuni mi ricambiano con un sorriso.
Raggiungo Minjae, che mi porge una bibita.
“Brava, stai gia' imparando a muoverti! Complimenti!” gli sorrido.
Mentre porto la lattina alla bocca lui segue il mio braccio e la sua attenzione viene catturata dal bracciale.
“Che bello...”
“Vero?! E' il mio porta fortuna! Non lo tolgo mai, nemmeno per andare a dormire...”
“Wow, anch'io ne ho uno...e' anche simile!”
Alza i pantaloni e alla caviglia intravedo un bracciale.
Mi chino per guardarlo da vicino...
“...non ci credo!”
“Visto te l'ho detto, sono simili!”
Con le dita sfioro le perle rosse del braccialetto di MinJae, e' identico tranne per una luna come ciondolo ed il colore delle pietre. Un brivido mi percorre la schiena.
Mi alzo di colpo e guardo il ragazzo dritto negli occhi.
“...chi te l'ha dato?”
“Una signora...era piuttosto anziana...”
La pelle d'oca e' ormai su tutto il mio corpo. Sono solo coincidenze?
“...oddio, mi sento male.” vedendomi un po' barcollante MinJae mi porta fuori dal salone.
Finalmente all'aria aperta riprendo lucidita', ci sediamo su una panchina li vicino.
“E' cosi' strano....”
“Mh, davvero...”
Entrambi molto confusi cominciamo a raccontarci la nostra vita.
Tutti e due provenienti da una famiglia benestante ma troppo severa, io andata a vivere in Giappone lui in Australia per 5 anni. Io ho perso la mamma, lui il papa'.
Mano a mano, saltano fuori troppe cose in comune. Ma anzi che spaventarci, la cosa ci rende felici, siamo felici di trovare qualcuno che capisce come ci si sente. E' strano, ma e' bellissimo.
“...wow...ho la pelle d'oca Jihye...” il suo sorriso e' nervoso.
“Davvero..ma finalmente posso dire di aver trovato la mia anima gemella!” entrambi scoppiamo a ridere.
“ahah hai ragione!”
Stiamo cosi', a ridere e a scherzare ancora per un po'. Kim non ci viene nemmeno a cercare, probabilmente avevamo finito gli scatti per quel giorno. La giornata passa veloce, tra un racconto e l'altro, conoscendoci sempre di piu'.
“Oddio, ma e' tardissimo... devo scappare! La nonna sara' in pensiero!”
“Anch'io devo andare! Mia zia mi aspettava per cena!”
Ci alziamo e corriamo dentro al salone. Non appena entriamo tutti gli occhi ci squadrano, possibile che in questo mondo si e' cosi' maliziosi?!
Raccogliamo le nostre cose, salutiamo il capo e riusciamo in strada.
“Vuoi che ti accompagno a casa?”
“Davvero? Oh Minjae! Mi faresti un favore! Sono in ritardo e il bus non arrivera' mai in tempo.”
“Ma certo...”
Saliamo sulla Jeep nera, appena mette in moto si accende la stereo e inizia una canzone di Ne-yo.
“Oddio! Non dirmi che ascolti Neyo!”
“E' il mio dio!”
“....pure il mio!”
“Wooooh ahah siamo la coppia piu' bella del mondo! Ma dove sei stata per tutto questo tempo?”
“Eheheh...bho.” sono in imbarazzo. Ha detto coppia?
A pensarci non siamo male insieme e sembriamo davvero destinati ad esserlo.
Lo guardo guidare, concentrato sulla strada. E' davvero un bel ragazzo, e' intelligente e simpatico. Chissa'...
“Ecco! Siamo arrivati!”
Minjae mi precede e mi viene ad aprire la portiera, lo lascio fare.
“Grazie mille...allora ci vediamo lunedì al lavoro...” gli sorrido.
“Si, certo!Allora... Buona notte per dopo!”
“Si...buona notte anche a te..”
Un po' imbarazzati ci salutiamo. Lo guardo andare via e percorro il viale di casa.
“Nonna! Sono a casa...scus-”
“Jihye! Potevi almeno avvisare!” e' la prima volta che mi alza la voce.
“Si, scusa nonna...” abbasso lo sguardo. Mi dispiace farla arrabbiare..
Ma sembra subito cambiare espressione quando vede che sono pentita.
Mi porge un biglietto e mi sorride tutta contenta.
“Cos'e'?”
“Leggilo..” intanto ride sotto i baffi.
“Mi sbaglio o sono in debito con te? Domani pomeriggio alle 4. Ti aspetto.” alzo lo sguardo, mia nonna ride a crepapelle guardando la mia faccia sbalordita.
Il bilgietto e' firmato SungGyu.
 
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vivs ®
view post Posted on 19/4/2011, 21:09




Capitolo 7.


SPOILER (click to view)


Il mio cuore potrebbe scoppiare da un momento all'altro. Mi sta salendo il mal di pancia e mi sudano le mani. Bene, molto bene. Sono davanti a casa che l'aspetto. Il vento leggero si diverte con i miei capelli ed il mio vestitino. Spero di essere riuscita a vestirmi in maniera decente, ne troppo elegante ne troppo sportiva. Ho un semplice vestito di lino bianco....fa tanto schifo? Alla nonna piaceva, pero'...
Oddio, entro in casa e mi cambio? E se lui arriva e non mi trova...poi che fa? Se ne va?!
No no, mi lascio cosi'...sei bella Jihye, non ti preoccupare. Sei una modella, non devi farti problemi.
Ma sto morendo d'ansia!
Da quant'e' che non esco con un ragazzo? Non mi ricordo neanche piu' come si fa...
Bhe', non devo avere paura, ho il mio brac-!
Oh no! OH MERDA! L'ho lasciato a casa!!! Come ho fatto a dimenticarmene~ L'ho tolto solo per farmi la doccia! Sono un idiota, devo correre a prenderlo!
“Jihye!” Oddio, eccolo. Oddio, che bello che e'. Oddio, cosa faccio. Oddio, non respiro.
“Ehy!”
“Ehhhhiii~....” cerco di mascherare il mio nervosismo.
“Come siamo belle...” lo dice sorridendo. Dio, quel sorriso. Posso mangiarmelo?!
“Ehm, grazie!”
“Aspetti da tanto?”
“No, anzi....sei puntualissimo..” mi risorride e mi dimentico del braccialetto.
“Allora...andiamo?!”
“Si, certo!”
Il suo manager ci accompagna con la macchina in centro.
SungGyu non e' molto coperto, non ha occhiali da sole o cappellini vari, sara' che non ha cosi' tante fan e non c'è pericolo che lo riconoscano.
Ma appena scendiamo dalla macchina, mi sento tutti gli occhi addosso.. sono abituata ad avere dei riflettori puntati su di me ogni giorno, ma ora la sensazione e' diversa. Sono soprattutto ragazzine, alcune si fermano per squadrarci per bene e bisbigliare tra loro...effettivamente mi sale un po' di nervoso. Se dobbiamo passare l'intero pomeriggio in questo modo, allora me ne vado subito. Volevo stare tranquilla con Gyu, finalmente ho l'occasione per essere felice...e non voglio che me la si rovini!
SungGyu cammina al mio fianco silenzioso e sicuro di se, sembra non notare gli sguardi curiosi della gente. E' tranquillo. Cerco d'imitarlo, magari riesco a non pensarci e a godermi l'appuntamento.
“Dove stiamo andando?” mi avvicino di piu' a lui.
“Alla gelateria piu' buona di tutta Seul! Vedrai...” senza chiedermelo, senza guardarmi, prende la mia mano. Una fitta al cuore.
Comincia a correre e io lo seguo.
“Eccola!” sorride, pare un bimbo che sta per entrare in un parco giochi.
“Wow....” rimango senza parole.
Davanti a noi c'e' un balcone lunghissimo, i colori nelle vaschette sono tantissimi e disegnano una specie di arcobaleno. I gusti dovranno essere un centinaio, a quella vista mi brillano gli occhi.
Mi fiondo in coda seguita da Gyu.
Dopo circa dieci minuti riusciamo ad uscirne vivi, con due coni a quattro gusti ciascuno.
“Si! Devo dire che ti sei sdebitato alla grande!”
“Visto?!”
“Oddio, ma e' buonissimooo!” lecco la parte della cannella.
“Dovresti provare il cocco!” mi porge il suo cono. Senza farmelo ripetere due volte l'assaggio.
Oddio ma questo e' un bacio indiretto! Mi sento avvampare le guance, che imbarazzo!
“Tutto bene?!” non voglio sapere la mia faccia.
“Sisisi...e' che e' troppo freddo...” oddio Jihye...che dici?!
Gyu sembra evitare la mia frase stupida e mi propone di sederci su una panchina li vicino.
Accetto e continuo a leccare il mio gelato.
“Oh nooooo” come non detto. Capitombolo per terra a peso morto. Una pietra, probabilmente messa li apposta dalla sfortuna, mi ha fatto inciampare. Alzo lo sguardo e con grande imbarazzo mi accorgo che la maglia di SungGyu e' completamente sporca di gelato. Del MIO gelato.
“Oh! Scusamiscusamiscusamiscusami...” maledetto braccialetto! Se ti avessi qui con me!
“Ehi, tranquilla....non e' successo niente! Tu piuttosto stai bene?”
“Sisi, tutto ok...” mi tiro su, aggiustandomi il vestito, ma non lo guardo in faccia. Mi vergogno
da morire, che gran figura di merda.

Bagno un fazzolettino dalla fontana e raggiungo Gyu seduto sulla panchina.
Mi siedo vicino a lui e comincio a sfregare la macchia sulla sua maglia. Sento il suo petto sotto la mia mano, di nuovo una fitta al cuore.
“Jihye, stai tranquilla...” mi blocca la mano con la sua.
“No, e' colpa mia!” insisto a sfregare e lui mi lascia fare.
“Sai...secondo me e' stato il destino.”
Il suo sguardo e' cambiato e la sua voce e' piu' profonda.
“Mh? Che stai dicendo?”
“A farci incontrare...”
“cioe'?!”
“E' stato come per magia...BAM! Ci siamo scontrati.” mi prende la mano e me la stringe. Il fazzoletto mi scappa dalla presa. “Jihye...Appena ho visto il tuoi occhi...mi si e' mosso qualcosa dentro.” Il suo sguardo si fa sempre piu' intenso ed e' fisso nel mio.
Il suo viso e' sempre piu' vicino e posso gia' sentire il sapore di cocco sulle mie labbra.
“...E' la prima volta che mi succede una cosa del genere...ma non sono mai stato cosi' preso da una persona.” ormai le sue parole sono un sussurro. “...e' stato un colpo di fulmine.”
La sua mano si fa coraggiosa tra i miei capelli e leggera mi accompagna verso il suo viso.
Socchiudo gli occhi, voglio lasciarmi andare. Braccialetto o no....oggi sto per toccare il cielo con un dito. Il cuore non lo sento neanche piu' da quanto batte forte.
Le nostre bocche si stanno per sfiorare.....
“And I just can't pull myself away
Under a spell I can't break
I just can't stop, I just can't stop
I just can't stop, I just can't stop” Il mio cellulare comincia a suonare.
Non voglio interrompere questo momento, ma se fosse successo qualcosa alla nonna? O se fosse mio padre?
SungGyu mi vede esitare e mi dice di rispondere tranquilla.
Numero sconosciuto.
“Pronto?!” la mia voce e' seccata. Vorrei urlare contro a colui che mi ha rovinato un tale momento.
“Jihye!” la voce e' famigliare.
“MinJae-sshi!”
“Ho una notiziona!”
 
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vivs ®
view post Posted on 22/4/2011, 22:18




Capitolo 8.


SPOILER (click to view)


I miei tacchi fanno rumore ad ogni mio passo sull'asfalto, sto quasi correndo e i miei lunghi capelli neri si fanno cullare dal vento.
Con fretta e furia cerco il cellulare nella borsa, eccolo!
“SungGyu-ssi, arrivo! Sono un po' in ritardo...si scusa! Ho finito tardi il photo shoot con Minjae...si si sto arrivando! A dopo!”
Che fatica...e' passata solo una settimana, ma la mia vita si e' stravolta completamente.
Da una ragazza senza lavoro, disorientata dopo il suo trasferimento e completamente senza amici....sono diventata una modella, circondata da amiche e compagni.
In piu' le cose con Gyu si sviluppano ogni giorno di più!
Dopo il nostro primo appuntamento, un po' tragico, ci siamo mantenuti in contatto...praticamente ci sentiamo ogni giorno. E' cosi' dolce e premuroso, mi serviva una persona come lui al mio fianco...mi fa sentire bene. Anche se....quel maledetto bacio non c'e' ancora stato! Quell'idiota di MinJae...per darmi quella stupida notizia, non poteva aspettare?!
Pero' tanto stupida non era...ora capisco la sua euforia con quella telefonata.
Una settimana fa' l'agenzia ha firmato un contratto con ELLE, hanno scelto me come modella per affiancare Lee Junho dei 2PM.
Fino a qualche giorno fa' non sapevo neanche chi fosse, poi dopo essermi informata mi sono pentita subito di non averlo fatto prima. E' davvero un bel ragazzo!
Bhe', fatto sta che il capo non vuole farmi fare brutte figure, ovvero farmi vedere come un'incapace dato che e' il mio primo photo shoot a coppia. Cosi' sono ormai tre giorni che provo con MinJae. Con lui non trovo difficolta' o imbarazzo, la complicità non ci manca....solo che ogni volta finiamo tardissimo e non riesco a vedermi con SungGyu!
Oggi e' una di quelle poche volte che siamo riusciti ad incastrare i miei ed i suoi impegni.
Abbiamo deciso di stare in un posto tranquillo, cioe' il parchetto del nostro quartiere. Spero che sia un bel pomeriggio....bhe',non si sa mai...il bracciale e' qui con me.

“Eccoti!” SungGyu e' seduto sulla prima panchina sul sentiero che attraversa il parco.
“Ciao!” sorrido a quegli occhi che mi guardano con tenerezza.
“ Come stai?” mi ricambia il sorriso.
“Bene! Solo un po' stanca...MinJae oggi non voleva piu' smettere...con tutti quegli scatti mi e' venuto un mal di testa allucinante...”
“Ohhh sei sempre con questo MinJae... Min di qua Jae di la...” sbuffa ed alza gli occhi al cielo.
“Non mi dire che sei geloso...”
Non mi guarda in faccia ed evita il mio sguardo curioso che gli sta percorrendo il viso.
“Ma vaaaaaaaa~ Che dici... e' che lavori troppo!”
“Senti chi parla! L'Idol!”
“...non iniziamo di nuovo...”
“ guarda che sei tu che hai iniziato signorino..” mi avvicino al suo viso e gli do un pizzicotto sulla guancia.
“Ehi, le mani in faccia no!...lo sai che lo odio.”
“ahahah e' proprio per questo che l'ho fatto!”
“Ah si?! Allora e' una sfida questa!”
Neanche a dirlo me lo ritrovo sopra. Con le sue gambe forti blocca le mie e comincia a farmi il solletico.
“Noooooo Gyuuuu noooo ahahahahahahahahah” non respiro piu' dal ridere.
Cerco di scalciare ma le mie gambe sono ancora bloccate e con le braccia faccio poco...non ho molta forza.
“Oddiooo sto per morireee ahahahahah smettilaaa ahaha”
Le persone che passano per di li ci guardano male, con le mie strilla e lui messo in quel modo non oso immaginare che cosa stiano pensando.
Non ce la faccio piu', devo fermarlo o finiro' per star male.
“Hyaaaa SungGyu!” apro la bocca e affondo i miei denti sulla sua spalla.
“AHIAAA” mi libera dalla sua presa.
“Siiiii” comincio a correre via.
“Ma dove vaiii!” mi rincorre.
Sembriamo due bambini, ridiamo e ci divertiamo rincorrendoci.
Ho il fiatone, ma non smetto di ridere. Lo sento...Finalmente.....finalmente...sono felice.
Mi fermo di botto.
“AH AH ! PRESA!” Gyu mi prende da dietro.
Le sue braccia stringono il mio corpo, sento il suo viso affondare nei miei capelli ed il suo fiato pesante sul mio collo.
“SungGyu....” mi tolgo dalla sua presa e lo guardo dritto negli occhi.. “...GRAZIE!”
“Ehi, ma che hai...” le sue mani mi accarezzano il viso “Jihye, hai gli occhi lucidi!”
Lo abbraccio forte, fortissimo e le lacrime scendono veloci. Che sia grazie al bracciale, che sia il caso o qualche magia strano... e' solo grazie a lui se mi sento di nuovo felice.
E' grazie a lui se sono riuscita a mantenere la promessa fatta a mamma.
L'aria calda s'infila tra i nostri corpi incastrati e porta un forte profumo di ciliegio, qualche petalo ci sfiora.
Gyu con delicatezza mi scosta da se' e mi prende il mento obbligandomi a guardarlo in faccia.
Tiro su con il naso e cerco di sorridere.
“Ehi, che succede...”
Scoppio, gli racconto tutto. Tutto quello che non sa di me, tutto quello che non gli ho mai detto.
La mia vita: la scuola e gli esami mancati, gli amici di brutta compagnia, l'azienda di papa', mia sorella odiosa, il motivo del mio trasferimento e la terribile mancanza di mia madre...ed infine la promessa.
“...quindi, anche se puo' sembrare stupido ed infantile, ora sono in grado di dire che sono felice. Mia madre voleva solo questo, voleva solo la mia felicita'. Me l'ha fatto promettere...e ora ho esaudito il suo ultimo desiderio.”
“Jihye....perche' non facciamo un'altra promessa?” il suo sguardo si fa piu' dolce del solito.
“Cioe'?”
“...promettiamo a tua madre che la tua felicita' non sara' solo per questo pomeriggio...promettiamole che durera' per tanto tempo!”
“...perche' usi il plurale?”
Il suo viso e' vicinissimo al mio e i suoi occhi fissano i miei.
“..perche' tu sarai felice con me, per tutto il tempo che vorrai....Promesso.” mi bacia, un bacio caldo e delicato. Mi lascio cullare dal suo profumo, dal suo sapore.
“...Promesso.”

 
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vivs ®
view post Posted on 23/4/2011, 14:40




Capitolo 9.


SPOILER (click to view)


“Jihye, avvicinati di piu' a MinJae...” obbedisco al capo “....ecco bravissimi!”
E' tutto il giorno che siamo chiusi a fare le foto. E' il mio lavoro e mi diverto..ma ho una voglia matta di vedere Gyu, quindi non sono molto concentrata.
Min Jae mi abbraccia da dietro e fa una faccia un po' buffa, seguo le sue mosse e lo imito.
“Perfetti, siete perfetti.”
“Che ti dicevo io? Siamo la coppia perfetta...” me lo sussurra all'orecchio.
Un brivido mi percorre la schiena quando mi stringe forte la vita e mi bacia sul collo.
“Bravo MinJae-ssi! Jihye...lasciati andare...” Kim ci gira intorno scattando foto a raffica.
Devo fare quello che mi chiedono. Chiudo gli occhi e con una mano accarezzo il suo viso. Nonostante la grande affinita' tra me e MinJae, mi sento in imbarazzo. Un senso di colpa m'invade, cerco di non pensarci e concentrandomi costruisco l'immagine di Gyu....se faccio finta che sia lui, magari sto meglio.
Continuiamo cosi' per un po' e alla fine Kim ci da mezz'oretta di pausa. Ancora vestita dal concept delle photo shoot, esco per fare una chiamata.
“E' spento!mmmmh”
Comincio a scrivere veloce un messaggio... “ SungGyu-ah....mi manchi da morire. Anche sta sera finiro' tardissimo, dovremmo rimandare la nostra cena. Ho voglia di vederti! Se riesci passa!”
“Jihye, riniziamo!” Kim mi chiama a rientrare.
Appena entro la costumista mi pianta davanti una camicia e degli shorts.....
“...mi devo cambiare?”
“Perspicace...” e tu simpatica... “...Kim vuole cambiare concept...togliti sta stupida couple t-shirt e vestiti. Piu' o meno e' il concept per il photo shoot con Lee Junho.”
Non dico niente e mi trattengo a sputarle in un occhio. Entro in camerino e mi cambio.
Rimango in reggiseno, la camicia bianca mi copre fino al bacino dove iniziano i pantaloncini un po' troppo corti. Vado scalza, visto che non mi hanno dato nessun paio di scarpe.
MinJae e' gia' davanti al telo bianco che mi aspetta. Ha fatto piu' veloce di me, visto che e' solamente a torso nudo con un paio di jeans. C'e' anche un divano nero al centro della scena, e la cosa mi preoccupa un po'.
“..Ok ragazzi! Al lavoro...”
Min non se lo fa ripetere due volte, mi butta sul divano e mi si sdraia sopra. Cerco di tirarmi su, senza far notare il mio disagio...continuando a recitare quella parte, che pero' non mi piace affatto.
Jihye, pensa a Gyu...pensa a Gyu. Me lo ripeto e mi concentro sempre di piu'....
Kim cattura ogni nostro singolo movimento, ma vuole di piu.
DI PIU'??? Di certo non dovro' fare cosi' con Junho....stanno esagernado sia il capo che Min.
“MinJae, non credi che dovremmo fermarci qui?” glielo sussurro all'orecchio, per non farmi sentire da Kim.
“E' il concept....e' il nostro lavoro.” e' serio.
“Ma MinJ-”
“Shhh” il suo indice ferma le mie labbra. Non riesco a dire nulla.
“PERFETTA, bellissima scenaa” Kim e' euforico e continua a scattare.
Proprio come ha fatto Gyu qualche giorno fa', MinJae mi prende il mento e avvicina il mio viso al suo. Sono come ipnotizzata, non riesco a muovermi....i miei occhi sono incollati ai suoi.
Jihye....pensa a SungGyu, SungGyu, SungGyu...non puoi, non devi...non vuoi, vero?
“Lasciati andare....” mi lascio comandare dalle sue parole.
Scatta il bacio.
“NON CI CREDO!” un urlo irrompe nella stanza. Quella voce, la conosco!
E' lui, e' immobile in piedi che mi fissa.
Il suo sguardo mi fa paura....riesco a leggerci la rabbia, la delusione, il dolore.
Mi libero dalla presa di MinJae, scappo da quel teatrino e scalza corro dietro a Gyu.
“SungGyu, SungGyuuuuu!”
Non si volta nemmeno a guardarmi, forse lo preferisco...odierei rivedere quello sguardo ferito.
“Fermati ti prego!” a piedi scalzi non riesco a correre gran che, ogni passo mi fa sempre piu' male.
“SungGyuu Ti pregoooo...”
Si blocca di colpo e riesco a raggiungerlo, mi da' ancora la schiena.
“SungGyu....”
“Smettila di chiamarmi....lasciami stare.”
“No, ti prego. Non fare cosi'....hai frainteso tutto. Davvero!”
“Io mi fidavo di te....” sento la sua voce tremare, anche se non lo vedo in viso, capisco che sta piangendo. Lo abbraccio da dietro e lo stringo forte. Sono un idiota, per uno stupido photo shoot ho mandato tutto all'aria. Ora anche il mio viso e' rigato dalle lacrime.
“...ti prego, ascoltami...” le mie parole si scontrano contro un muro.
Con tutta la sua forza toglie le mie braccia dal suo corpo, si gira e mi fissa in viso.
Mi ritrovo davanti due grandi occhi rossi.
“Cancella tutto...tra noi e' finita.”
Me lo urla in faccia e mi lascia cosi' in mezzo alla strada, a piedi nudi, con gli occhi pieni di lacrime ed il cuore spezzato.
Lo guardo andare via, non riesco a muovermi. Paralizzata rimango a fissarlo.
“....me l'avevi promesso....”ma lo sussurro al nulla.


Capitolo 10.


SPOILER (click to view)


“Il cliente da lei chiamato non e' al momento raggiungibile...”
“VAFFANCULO.....”
Sono tre giorni che questa stupida vocina me lo ripete! Perche' non mi risponde, perche' deve sparire a sto modo. Senza neanche darmi l'occasione di spiegargli quello che e' successo.
Quanto mi odio, sono stata una stupida.
Era tutto cosi' perfetto e ho rovinato tutto io. Non dovevo cedere a MinJae, neanche per gioco o lavoro...e' solo colpa mia.
Guardo la foto di mamma sul comodino, sembra che persino lei mi voglia rimproverare con il suo sguardo.
“Cara, perche' non vieni a mangiare qualcosa?” la nonna entra in camera.
“No, grazie...non ho fame.” rispondo da sotto le coperte.
“Ma Jihye, sono tre giorni che non mangi....dovrai averne un po' di fame!”
“No, nonna....sto bene.”
“No! Non stai bene affatto!”
“....voglio stare sola, scusa.”
“Bhe', mi dispiace, ma c'e qualcuno a farti visita!”
“CHI?!” Salto sul letto in cerca di un viso famigliare.
“Ciao, Jihye!”
“....ciao, Hyemi...” rispondo un po' delusa. Poi le sorrido, e' l'unica amica che sono riuscita a farmi a Seoul. Anche lei e' sotto l'agenzia, da piu' di due anni. Abbiamo legato quasi subito.
Pensandoci bene, e' stata davvero carina a passare...almeno lei l'ha fatto.
“come stai?” si siede sul letto, mentre la nonna ci lascia sole.
“Bah....confusa.”
“In agenzia parlano tutti di te e di MinJae...”
“Non sei d'aiuto Hyemi...”
“scusa...volevo solo informarti...” mi guarda e mi studia. “.....come ti sei ridotta...”
“Bhe'...di certo non mi metto a ballare la samba, dopo tutto quello che e' successo..”
“E daaiii, tirati su! Questa non e' una modella della 'Visual Love'...!”
Sbuffo.
“Hya, Jihye! Adesso ti alzi, ti lavi e ti vesti...”
“Perche' mai...?!”
“U S C I A M O” cosi' dicendo mi tira fuori dal letto e mi obbliga ad andare in bagno.

“HyeMi, davvero, solo un'oretta e poi me ne torno a casa...”
“Si, si ho capito....e' da quando siamo entrate in taxi che me lo ripeti...”
“...senti eh! Mi hai praticamente obbligata!”
“..e' per il tuo bene! Devi distrarti! E poi chissa' se non incontri il tuo Sunju....”
“SungGyu! Si chiama SungGyu!”
Lei alza gli occhi al cielo e con camminata sicura entra nel locale. Mi ha portata qui perche' dice che e' un bel posto, ben frequentato e pieno di vita. Insomma ci si diverte. Io non so neanche il perche' ho accettato. Stringo il bracciale al polso, anche se non mi ha portato fortuna ultimamente, spero che non mi faccia fare altre cavolate stasera.
“Ehiiii~ Bellissiima....” un ragazzo alto e spesso mi si para davanti.
“Che vuoi?!” neanche entrata e gia' mi rompono l'anima.
“Andiamo a ballare?!”
“No, grazie...” faccio per andarmene ma il tipo mi prende per un braccio. Sta quasi per stritolarmelo.
“Dove vai, bambolina.” vedo che e' un po' su di giri, sicuramente dopo qualche bicchiere di troppo.
Cerco con lo sguardo Hyemi, ma e' gia' sparita tra la folla.
“Lasciami stare!!!” niente, mi continua a strattonare.
“Hai sentito che ha detto!?” una mano toglie con forza quella del tizio dal mio braccio. “...lasciala stare.”
Solo quando mi protegge dietro la sua schiena riconosco il ragazzo.
“MinJae....”
“Tutto ok?”
“Si, grazie...” non aggiungo altro e mi allontano subito da lui. Stasera e' particolarmente bello, ma non voglio casini.
Raggiungo Hyemi che e' seduta al tavolo con le altre ragazze. Beviamo e chiacchieriamo per un po', sembra che riesca a non pensare a Gyu...forse la mia amica aveva ragione.
Dopo parecchi bicchiere di vino bianco le risate aumentano, diventando quasi urla. L'atmosfera si riscalda quando tutte quante andiamo in pista a ballare, un sacco di ragazzi ci provano e noi ci divertiamo a prenderli in giro.
Pensandoci, questa vita non e' male! Mi sto divertendo un sacco. Forse ORA sono davvero felice...magari era proprio il volere del bracciale che Gyu mi lasciasse, magari quello giusto e' proprio MinJae, quello a cui sembro essere destinata. Siamo due anime gemelle e abbiamo la stessa vita, forse sarebbe anche piu' facile vivere al suo fianco che a quello di SungGyu.
Guardo verso i tavoli vicino alla pista, MinJae e' la seduto con altri ragazzi. Non ha staccato un attimo il suo sguardo da me e quando mi guarda a quel modo...batte ogni dolce sorriso di SungGyu.
Sara' per l'alcool nel mio corpo, ma decido di provocarlo. Mi avvicino al suo tavolo e lo prendo per mano. Me ne voglio fregare, voglio vivermi il momento. Mi gira la testa e non capisco bene dove lo sto portando. Ad un tratto ci ritroviamo in bagno. Scelgo una porta a caso e ci buttiamo dentro.
Comincio a baciarlo, sempre piu' freneticamente. Anche lui sa' di alcool. Le mie mani percorrono veloci la sua schiena, ormai nuda. Il desiderio c'invade entrambi, mi scappa una risatina quando mi slaccia i pantaloni.
Annego nel suo profumo, nel suo sapore e mi lascio andare.
 
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vivs ®
view post Posted on 26/4/2011, 21:47




Capitolo 11.

SPOILER (click to view)

Mi sveglio di colpo e non appena apro gli occhi la testa mi comincia a girare. Prendo un gran respiro e cerco di capire dove mi trovo.
Mi alzo lentamente, fino a rimanere seduta sul letto.
“Oh cazzo.” vicino a me c'e' MinJae....completamente nudo. Dorme e credo che continuera' a farlo per un po'. Comincio subito a guardarmi in giro, ci sono i nostri vestiti sparsi ovunque.
Piano, piano comincio a ricordare tutto. I nostri respiri ansimanti, la fretta nello spogliarci e infine i nostri corpi caldi l'uno contro l'altro. Wow, che nottata.
Devo aver bevuto parecchio, non mi ricordo quasi nulla e la testa mi fa un male pazzesco.
Cerco un orologio per sapere l'ora, la camera e' arredata benissimo....di certo non gli mancano i soldi alla sua famiglia. Bhe', non mi stupisco piu' di tanto...anche la mia e' messa bene e sono abituata ad un arredamento del genere. Mi alzo e prendo la mia camicia da terra. E' mezzogiorno, ma non ho proprio fame. Anzi, ho voglia di gelato, alla cannella!
All'improvviso, pensando a quel gusto, mi viene in mente lui.
Mi sento terribilmente in colpa...cosa ho fatto! Sta notte ho completato l'opera...l'ho perso per sempre. Sono stupida, se avevo una minima possibilita' di riaverlo...l'ho buttata al vento! Mi devo sempre lasciare andare al piacere! Ho sempre fatto cosi'....
Eppure c'era questo stupido braccialetto, perche' non ha funzionato!!!!
“DEVI PORTARMI FORTUNA, NON GUAI!”
“Ehi....” la voce di MinJae arriva rauca dal letto.
“Ehi! Ciao.” devo togliermi da questa situazione al piu' presto.
“Mi passeresti i boxer?”
Sono sopra ad una cassettiera, probabilmente a causa di un mio lancio alla ceca. Appena li sollevo spunta una foto.
Ha qualcosa di famigliare...la prendo in mano e la osservo bene.
“Ma questo e'...”
“Mio padre....” MinJae si avvicina e prende i suoi boxer.
“No! NO NO NO! Non puo' essere....” le mie mani cominciano a tremare e la foto cade a terra.
“Ehi, ma che fai!”
“.....quello e' MIO padre.”
Il suo sguardo diventa perso. Entrambi ci fissiamo in volto.
“....cosa stai dicendo, Jihye...non scherzare.”
“E' la verita'...” corro a cercare la mia borsa sparsa per la camera. Prendo la foto nel mio portafoglio... siamo io, mia sorella e mio padre davanti alla tomba di mia madre. “...guarda!”
“Non e' possibile...” crolla sul letto con le mani nei capelli. “....quindi ho scopato con mia sorella!”
“Oddio....che casino.”
“Jihye, e' una merda.”
“Come facciamo....” le lacrime cominciano a scorrere sul mio viso. “....e' una cosa orribile!”
La testa mi gira e il respiro mi manca. Mio padre mi aveva sempre nascosto l'esistenza di un fratello. Non ci posso credere, non ci voglio credere!In effetti era troppo strano, io e MinJae siamo cosi' simili caratterialmente..e adesso che ci faccio caso, lo siamo anche fisicamente. Ogni cosa sembra andare al posto giusto. Il padre che ha perso, e' il mio! Quando noi siamo andati a Tokyo lo ha abbandonato e costretto poi ad andare dai suoi nonni in Australia, ovvero i genitori di quella turista per cui mio padre aveva perso la testa. Un errore solo di una notte, forse, ma che ha lasciato il segno per ben 20 anni. Mio padre e' un mostro!
Ma ora e' tutto chiaro, ora capisco tutto. La nonna che ha sempre difeso la mamma, lo zio che parlava di un amante, mia sorella che piangeva tutte le notti. Loro sapevano tutto, mentre io ero piccola ed innocente.
Probabilmente la mamma si e' ammalata perche' stava male per papa' !No, non ci voglio credere!
Ecco perche' mio padre non voleva farmi tornare in Corea,forse temeva che scoprissi tutto?
Devo ringraziare quella signora sul bus, e' lei che mi ha dato la guida per sapere la verita'. Il braccialetto.
Probabilmente il bracciale voleva che io trovassi mio fratello....e quando l'ho trovato ci sono andata a letto. Il bracciale funziona! Ma sono stata io a sbagliare, sono io che ho fatto le scelte sbagliate. Mi ha fatto incontrare anche SungGyu, ma ho risbagliato e l'ho fatto andare via.
NO! Non e' possibile. E' un incubo!
Voglio cancellare tutto, voglio scappare via lontano. Il mio cuore e' pieno di vergogna, tristezza e pena. Mi odio per quello che ho fatto, ma odio ancora di piu' mio padre.
“MinJae, non e' colpa nostra....nessuno ce l'aveva mai detto.”
“E ora?”
“Ora c'e' solo una cosa che possiamo fare....”
“cioe'?”
“Separare nuovamente le nostre vite. Ormai abbiamo rovinato tutto. Non possiamo creare un rapporto da fratelli dopo quello che e' successo. Abbiamo vissuto 20 anni lontani, non soffriremo piu' di tanto.”
“E come facciamo ogni giorno al lavoro?”
“Lascero' l'agenzia!”
“Cosa?! Ma tuo padre, cioe' nostro padre....ti mandera' di nuovo in Giappone.”
“E' colpa mia....ho fatto io il casino. Ho rovinato tutto e buttato al vento l'unica opportunita' che mi era stata data.”
MinJae rimane li, sul letto, in silenzio a guardarmi mentre mi vesto.
Sono pronta, tiro un forte respiro e mi faccio coraggio.
“Addio, oppa.” gli do un bacio sulla fronte.
“Addio, Jihye....speravo in qualcosa tra di noi.......Ti voglio bene.”
Gli sorrido e vado via. Lascio un pezzo del mio cuore a quel ragazzo, potra' sempre contare su di me!
Ora devo affrontare tutte le conseguenze. Dovro' parlare con Kim e lasciare il lavoro, parlare con la nonna e poi andare da mio padre, raccontargli tutto e finalmente chiedergli spiegazioni. Alla fine mi tocchera' lavorare per quella stupida azienda e tenermi dentro di me tutti i rimorsi e l'odio per mio padre..ovviamente senza dire nulla. Dovro' salvaguardare il nome della famiglia e quello dell'azienda.
Vivro' nella menzogna, come ho fatto fino ad ora.
C'e' solo una cosa che voglio fare prima di affrontare tutto cio', voglio vederlo.
Voglio almeno chiarire con lui prima di partire.
Anche se per poco, anche solo per un giorno, voglio stare con la mia VERA fonte di felicita', SungGyu.
 
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vivs ®
view post Posted on 27/4/2011, 21:17




Capitolo 12.

SPOILER (click to view)



I miei piedi strisciano sul pavimento di legno ed il mio corpo li segue senza forze.
Sono uno zombie, la mia mente e' stata completamente neutralizzata. Troppe cose, decisamente troppe...e poi successe cosi' velocemente,decisamente troppo velocemente. Credo che scappare a Tokyo sia la cosa migliore, ormai Seoul e' un terreno minato per me. Il direttore Kim e' rimasto sconvolto dal mio licenziamento e sta facendo di tutto per avermi di nuovo con lui. Con MinJae ho chiuso, ne' lo vedo ne' lo sento dalla scorsa mattina....non oso immaginare che imbarazzo se mai me lo dovessi ritrovare davanti, forse e' meglio neanche pensarci.
Infine c'e' SungGyu, siamo rimasti troppo male e vorrei chiarire con lui, ma soprattutto voglio salutarlo per l'ultima volta...dato che parto tra due giorni. Gia', tra soli due giorni.
Papa' al telefono e' stato davvero breve, non appena ha sentito il mio racconto mi ha subito ordinato di tornare in Giappone, “parleremo tranquillamente faccia a faccia” ha detto con la sua voce roca.
Si certo, tranquillamente...gli tirero' qualcosa addosso di sicuro. Solo a pensarci mi vengono ancora i brividi, non potevo immaginare che dietro alla bella facciata della mia famiglia si celasse tutto questo. Perche' proprio a me?! PERCHE?! Sto impazzendo.
Meno male che c'e' nonna, almeno lei mi consola. Ieri notte siamo state tutto il tempo a parlare, per la prima volta e' stato come tornare indietro e rivivere quelle chiacchierate con mamma.
Grazie a lei mi sono un po' tranquillizzata, almeno il possibile. Ho anche preso coraggio per andare a parlare a Gyu, lo faro' oggi stesso. Anzi! Forse e' meglio che mi prepari, non voglio fare tardi.

Oddio, ma quante sono?! Mi confondo con le ragazzine e mi siedo sulla poltroncina rossa, l'unica rimasta libera. Le sento parlare: sono agitate, non vedono l'ora di vedere i loro idol dal vivo. Quasi tutte hanno bandierine, lightsticks o cartelloni vari. Wow, sono davvero delle fans sfegatate!
Oh, ecco! Quelle devono essere le Inspirit, le fan degli Infinite. Vedo il nome di Gyu scritto su un paio di cartelloni, mentre non riconosco gli altri... SungGyu non mi ha mai fatto conoscere i membri del gruppo, quindi non saprei neanche collegare i loro nomi a dei visi. Sinceramente, mi sono sempre e solo concentrata su di lui e questa e' la mia prima volta ad assistere ad una perfomance. Ho scelto l'Inkigayo, dicono sia il migliore.
Inizia, i presentatori escono sul palco.....sono KiKwang, IU, Sulli e JoKwon, sono simpatici! Soprattutto JoKwon, mi fa morire dal ridere.
I primi a salire sul palco sono i gruppi debuttanti, BlockB, B1A4 e le A pink...mh, non sono male.
Dopo un po' di artisti tra cui K.Will, ZE:A e Ukiss, arrivano loro.
Le fans urlano cosi' tanto che fatico a capire l'inizio della canzone.
“E state zitte un po'....” lo dico a bassa voce, ma una ragazzina mi sente. Si gira innervosita e mi fa un bella linguaccia, anche se quel gesto mi infastidisce parecchio, lascio scorrere.
Devo concentrarmi.
Eccolo! “Wow, che voce!” Non l'ho mai visto sul palco, e' cosi' bello e cosi' si curo di se'.
Ogni tanto lancia un sorriso e io mi sciolgo, e' stato proprio quel sorriso a farmi prendere di lui.
Chissa' se mi riesce a vedere, probabilmente no...con tutte quelle luci puntate sulla faccia. Non oso nemmeno cercare d'attirare la sua attenzione, non vorrei che reagisse male e finisse con il rovinare la scena. Non mi sembra il caso.
Mi riconcentro sulla perfomance, ascolto bene le parole della canzone.... “Nothing's over”. Gia' quanto vorrei che tra me e lui non fosse finita, vorrei tanto avere un'altra possibilita'. Ma ne varrebbe la pena? Dopo tutto tra due giorni parto. Forse e' meglio lasciare stare, forse e' meglio andarmene senza dirgli nulla.
Una fitta al cuore.
Non voglio lasciarlo cosi', ma devo...e' meglio per entrambi. Mandando al vento ogni mia intenzione di chiarire con SungGyu, mi alzo e faccio per andarmene. La canzone e' quasi finita, un ragazzo sta facendo il suo pezzo rap. Seguendo il ritmo veloce delle sue parole scavalco le gambe della gente intenta ad ascoltare, qualcuna mi urla contro dicendomi di togliermi di mezzo.
Finalmente sono fuori dalle tribune, la porta e' ad un passo da me...ma appena sento la voce di Gyu, mi giro per guardarlo ancora una volta. E' felice e sereno, sta facendo quello che piu' ama e io di certo non voglio rovinargli proprio niente. Basta, devo andare.
La base finisce e le luci tornano di nuovo in sala, il gruppo e' ancora sul palco, stanno ringraziando con dei gran sorrisi. Sono davvero dei bravi ragazzi. Lo guardo ancora una volta, cerco d'imprimermi nel cuore il suo sguardo, la sua voce ed il suo sorriso. Non voglio dimenticare.
All'improvviso! Quegli occhi si ritrovano nei miei e si spalancano increduli nel vedermi.
Sto ferma immobile, con la maniglia della porta in mano. Devo andare ma non riesco a muovermi.
“Jihye...” il suo sussurro risuona nel microfono ancora acceso. Gli atri ragazzi lo fissano come se fosse pazzo e le fans seguono il suo sguardo fino a farlo cadere su di me.
Prima che succeda il fini mondo, prendo la porta ed esco. Comincio a correre e non mi giro neanche indietro. Le lacrime riempiono i miei occhi, non posso prendere in giro me stessa.
E' qui il mio posto, solo qui saro' davvero felice, una volta che saro' in Giappone iniziera' il vero inferno. E piu' di ogni altra cosa mi fa malissimo lasciare Gyu in questo modo, senza aver chiarito, senza un abbraccio o un bacio.
La mia corsa diventa sempre piu' lenta ed il fiatone si confonde con il magone. Proprio quando mi sto per fermare, una presa ferrea prende il mio braccio.
“Jihye!”me lo urla contro, con tutta la sua rabbia ed il suo dolore che gli ho procurato.
“Lasciami andare, e' per il nostro bene!” strattono il mio braccio e mi libero dalla presa. Ricomincio a correre, ma SungGyu mi si para davanti.
“Perche' devi per forza scappare?!” e' ancora vestito com'era sul palco, il suo fiato e' pesante per la lunga corsa e i suoi occhi, ancora una volta, sono rossi.
“E' la cosa migliore per noi due...” cerco di tirare indietro le lacrime, voglio sembrare forte davanti a lui, voglio che lui senta che sono convinta della mia scelta. “....infatti tra due giorni tornero' a Tokyo.”
“....no, non puoi!”
“Addio, SungGyu...” ricomincio a camminare, sapendo che sto rifacendo la scelta sbagliata.
“PARK JIHYE!” il suo urlo e' pieno di rabbia. “...dove credi di andare!”
Il mio braccio e' nuovamente nella sua presa, mi tira verso di lui e ci ritroviamo l'uno ad un palmo dall'altro. Il mio cuore sta impazzendo, non volevo un addio cosi' straziante.
“....lo sai che io non riesco a portare rancore, lo sai che io non so restare arrabbiato per piu' di una settimana....” mentre mi parla le sue mani prendono con forza il mio viso “....e tu, proprio ora che avevo capito che senza di te non so stare, proprio ora che volevo perdonarti persino il tradimento, proprio ora che speravo tu fossi venuta per un chiarimento e per tornare assieme...PROPRIO ORA, TU SALTI FUORI E DICI CHE DEVI PARTIRE?”
Abbasso lo sguardo, non riesco a sostenere i suoi occhi pieni di lacrime.
“SungGyu....ti prego...lasciami andare.”
“..no, non ti lascio andare. Ti ho fatto scappare gia' una volta, adesso basta! Sono pronto anche ad affrontare la distanza! Infondo il Giappone non e' cosi' lontano...”
“....G-Giappone??come fai a saperlo?”
“Tua nonna, santa donna!” alza gli occhi al cielo “..Sta mattina mi e' venuta a parlare a casa, mi ha spiegato tutto. Da MinJae e tuo padre...per poi finire con la tua decisione di partire...” Il suo sguardo e' fisso su di me. “Jihye...davvero saresti partita cosi?! Senza dirmi nulla?!”
Non ce la faccio piu', scoppio. Sfogo il mio pianto sulla sua spalla, mentre lui mi abbraccia forte.
“NO.NON L'AVREI MAI FATTO! SUNGGYU, SCUSA...SONO UNA STUPIDA”
Sento le sue lacrime calde scendere sulla mia guancia, mentre mi bacia. Il sapore salato si mischia con quello sulle nostre labbra.
“...Stai tranquilla ora, sfogati.”
“...non lasciarmi mai piu' andare via.” lo stringo forte a me.
“Non ricordi? Ti ho fatto una promessa....staro' con te per renderti felice,sempre!”
 
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vivs ®
view post Posted on 28/4/2011, 21:17




Capitolo 13.


SPOILER (click to view)

Chiudo la cerniera della valigia,ma solo saltandoci un po' sopra riesco a chiuderla bene. E' davvero strapiena, sara' piuttosto dura portarmela in giro. Peccato che questa volta non c'e Hiroya ad aiutarmi.
Domani sara' una giornata lunga e pesante....voglio vivermi al meglio quest'ultimo giorno a Seoul, con SungGyu.
Il mio sguardo vaga per la stanza. Anche se per poco questa e' stata la mia camera, ha condiviso i miei segreti, i miei pianti, le mie risa.....e piano piano l'ho riempita di ricordi. La mia mano prende la cornice dove c'e' la foto di mamma, sara' l'ultima cosa che mettero' in valigia.
“Scusa mamma, sembra che non sia riuscita a mantenere la promessa...eppure c'ero cosi' vicina...” la nonna interrompe il mio monologo entrando in camera.
“Cara, e' arrivato un pacco per te....”
“Grazie, nonna!” prendo la scatola a forma di cuore dalle sue mani nodose.
“Chi e'?” e' molto curiosa.
Quando la apro vedo un biglietto e tra la ventina di cioccolatini riconosco subito quel braccialetto.
Leggo velocemente, senza dire nulla a nonna.
“Ciao sorellina, le voci girano e ho saputo che domani parti.
Come sai, entrambi abbiamo fatto una promessa alle nostre madri, l'essere felici.
Bhe' ti ringrazio, ti ringrazio di ogni momento nostro...perche' in quei momenti, giusti o sbagliati, sono stato felice.
So che per te non e' lo stesso e che la tua felicita' e' da un' altra parte...ti consiglio di tenertela stretta. Probabilmente non ci vedremo mai piu', quindi ti auguro un futuro roseo e che tu sia finalmente felice! Sai ho deciso di fare come te, di lasciare tutto e tornare a Sidney dai miei nonni.
E' li che cerchero' la mia felicita'. Per questo ti lascio il bracciale, quello che ci ha fatto incontrare e che poi ci ha diviso. Fanne quello che vuoi, io non lo voglio piu', ora voglio prendere in mano il mio destino. Buona fortuna, tuo MinJae.”
“E' tuo fratello, MinJae?” la nonna capisce al volo.
“Si...” la mia voce trema dall'emozione, sono contenta e anch'io spero il meglio per lui.
Trattengo le lacrime, ho gia' pianto troppo in sti giorni. Decisa prendo il bracciale di MinJae e tolgo il mio dal mio polso. Neanch'io voglio farmi guidare dalla fortuna... “..voglio essere l'artefice del mio destino.”
La nonna sorride alle mie parole e sembra che anche i braccialetti abbiamo una reazione: le perle s'illuminano colorando la mia mano di luce blu e rossa.
“Ma cosa succede?”
I bracciali si dissolvono e tra le mie mani rimane il nulla.
“Come la luna ed il sole, l'acqua ed il fuoco....una volta assieme, s' annulano.” la nonna pronuncia quelle parole con tanta saggezza.
“Mi stai prendendo in giro?”
“Sei libera, ora prendi in mano il tuo futuro...Jihye.”
“Nonna, mi stai facendo paura...”
“....un giorno capirai...”


Sono ancora un po' frastornata da quello che e' successo prima, ma cerco di ricompormi ed esco veloce di casa. Tanto per cambiare sono in ritardo. Sono gia' le 2pm e Gyu mi aspetta...
Arrivo al parco, lo stesso dove ci siamo dati il nostro primo bacio, mi siedo sulla panchina, sempre la stessa dov'eravamo seduti quel giorno.
SungGyu non si fa ancora vivo, non e' che ho sbagliato posto?
Non faccio nemmeno in tempo a farmi uno dei miei viaggi mentali, che mi spunta davanti.
“AHHHHHHHHH, ma sei scemo?!”
“mh? Ti ho spaventata?”
“No, mica....ho solo perso 100 anni di vita.”
“Ooooh, esagerata...”
“Allora dove andiamo?”
“A pranzo! Devo farti conoscere delle persone!”
Non mi da neanche il tempo di rispondere che mi prende per mano e mi trascina via.

Siamo davanti ad un ristorante, e' italiano.
“Wow, mangiamo italiano?”
“Certo, questa e' o non e' una giornata speciale?!”
Sorrido e mi lascio guidare dal mio cavaliere.
Non appena entriamo il cameriere ci porta ad un tavolo in fondo al locale. Sembra pieno, ci sono..mmm sei ragazzi seduti. Oh, no...mica saranno...
“Loro sono gli Infinite...” Gyu comincia a presentarmeli “...Lui e' SungYeol, lui Dongwoo, poi c'e' Howon, SungJong, MyungSoo ed infine WooHyun...”
Divento tutta rossa, ho sei ragazzi che mi fissano e sono davvero carini!
“Piacere!” M'inchino e mi presento cercando d'essere il piu' educata possibile.
Anche se sono un po' imbarazzata, sono davvero contenta che mi abbia presentato gli altri membri...ci tenevo a conoscerli!!!
Il pranzo passa velocemente, mangiando ridiamo e chiacchieriamo tutti quanti.Ognuno ha una propria caratteristica, hanno davvero fascino e sono davvero molto simpatici...mi sto divertendo da morire. Lego molto con SungYeol e SungJong, sono molto simili a me.
“Bene, noi dobbiamo andare...” SungGyu si alza da tavola.
“Ma come?” SungYeol mi prende la mano..“Di gia'?” e SungJong mi stringe il braccio.
“Edddaaiii, restiamo ancora un po'...” io cerco di convincere Gyu.
“NO! Dai, che se no facciamo tardi!” mi prende per mano, togliendola gelosamente dalla stretta di Yeol e mi trascina via.
“Bhe', almeno fammeli salutare per bene! E' la prima e ultima volta che li vedo! No?”
“Ok, hai ragione...”
“Arrivederci ragazzi!” m'inchino “...vi auguro tanta felicita' e tanto successo nella vostra carriera!”
Ricambiano e sorridendo mi salutano. Sono davvero bravi ragazzi.
Una volta fuori dal ristorante, Gyu ferma un taxi al volo e ci saltiamo dentro.
“Mi vuoi dire perche' hai tutta sta fretta?!” come risposta tira fuori dalla giacca un paio di biglietti del cinema.
“Perche' se no non arriviamo in tempo per questo....”
“WOW! Una prima!!!….“La distanza d'un amore” ”
“Già!Spero ti piaccia...”
Lo bacio e lo stringo forte a me.
“Grazie....”
“Siamo gia' ai ringraziamenti? Guarda che la giornata deve ancora finire”
Rido e lo abbraccio ancora, annegando nel suo profumo.
La macchina si ferma e, dopo aver pagato, corriamo dentro al cinema. Arriviamo giusti, giusti...e' appena iniziato.
Ci sediamo su uno dei divanetti rossi e guardiamo il film in silenzio.
La trama parla di due innamorati che vengono separati dalle loro famiglie e si ritrovano a vivere uno in Giappone e l'altro in Corea. Ma il loro amore continua, nonostante la distanza.
“...anche noi avremo il lieto fine.” Gyu me lo sussurra all'orecchio.
“lo spero...”
“tu non sperare...credici.” mi bacia dolcemente.
E' tutto cosi' perfetto! E solo grazie a lui....mi dispiace solo che questa giornata stia passando troppo velocemente. Insomma, mi ha fatto conoscere i suoi amici e mi ha portato al cinema, come una vera coppia d'innamorati. Saranno cose banali, ma nessuno l'aveva mai fatto...sono davvero felice.
“Bel film!”
“Mh! Gia'!” tiro su con il naso.
“Ma daiii~ ahahah Jihye, non puoi piangere per qualsiasi cosa!”
“Senti eh, sono sensibile io!”
“Bhe', allora spero resisterai alla prossima sorpresa.”
“Oddio...mi spaventi.”

“Daiiii~ Dimmelloooo~”
E' tutta la durata della cena che lo assillo, voglio sapere la prossima tappa!
“No, e' una sorpresa...”risponde secco, nascondendo un sorrisino beffardo.
“Uffaaaa, come sei...”
“Ok ok, dai andiamo...tanto ormai e' notte, va benissimo!”
“Perche'? Cosa centra che e' notte? Eh? EH?”
“E smettila...adesso lo capirai...”
Prendiamo un altro taxi che ci riporta vicino a casa. Andiamo nel parco dove ci siamo visti alle due di questo pomeriggio. Non c'e' nessuno, ormai e' tardi...infatti sono gia' le nove di sera. Non ho ancora capito bene il perche' Gyu abbia insistito a prolungare la cena...beh', sono stata bene lo stesso. Mi ha trattato tutto il pomeriggio come una principessa, non posso lamentarmi, anzi.
“E quello cos'e'?”
Indico un telescopio che s'intravede nel buio.
“ahaha ma possibile che devi rovinarmi la scena?”
“Se non sei capace neanche a nascondere le cose...bhe', ma cosa ci fa un telescopio qua?”
SungGyu tira dalla giacca una specie di pergamena, subito non capisco...poi leggo bene.
“ 'Registro internazionale astronomico' ....oddio Gyu...non mi dire che...”
“...ho dato il nome ad una stella....” si avvicina al telescopio e concentrato guarda il cielo.
“Eccola, quella sara' la nostra stella d'ora in poi, l'ho chiamata SunHye....” avvicino l'occhio alla lente. La piccola stella mi brilla davanti.
“Oddio, ma e' splendida...” gli salto al collo e lo riempio di baci.
“Bhe', quando sarai a Tokyo...se ti manco...alza gli occhi al cielo, cercala e guardandola saprai che anch'io ti staro' pensando...dopo tutto non saremo cosi' lontani...”
“Kim SungGyu...” lo guardo dritto negli occhi “...Grazie...Grazie, davvero!”
 
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vivs ®
view post Posted on 3/5/2011, 22:22




Capitolo 14.


SPOILER (click to view)


La mano di Gyu stringe forte la mia, non l'ha lasciata nemmeno per un attimo. La valigia ogni tanto sbatte sulle mie gambe,la piu' volte mi ha offerto il suo aiuto ma io ho rifiutato. La nonna mi segue a passettini veloci, e' silenziosa e la tristezza le si legge in volto.
Aspettando che io finisca con il check in, entrambi stanno immobili come pali e mi fissano in silenzio. I loro sguardi mi pesano sulla schiena, e' un dolore atroce.
“Grazie Signorina, faccia un buon viaggio!”
“Si, grazie...” sorrido ricambiando la gentile signora, ma e' un enorme sforzo.
Non riesco neppure a fingere che tutta stia andando per il verso giusto, non posso fingere che partire sia davvero quello che voglio. Ma devo.
SungGyu mi raggiunge insieme alla nonna “Ti accompagnano fino al controllo..”
“Si, grazie..” l'atmosfera e' tesa e io sto per crollare.
Le scale mobili ci portano al piano di sopra, ecco, siamo quasi al traguardo della nostra corsa.
Ho deciso, da qui in poi voglio andare da sola. Fa male lasciarli cosi', ma sto ancora peggio ascoltando i loro tristi sospiri.
“Bene, e' ora di salutarci...”
Gyu lascia di colpo la mia mano che ha continuato a stringere per tutto il tempo, e la nonna scoppia in un pianto drammatico.
“OHHHH~ JIHYE~~ CARAAA~”
“Nonninaaaa~” l'abbraccio forte e due lacrime scendono sul mio viso.
“Sei sicura di quello che stai facendo?”
“Ora che conosco la verita' voglio delle spiegazioni e mio padre e' l'unico a potermele dare.”
“Forza e coraggio, nipote!” con due pacche sulla spalla mi trasmette tutto l'amore materno, e' tutto cio' di cui ho bisogno.
“Grazie nonna, grazie di tutto...” le lacrime si moltiplicano, ed io che voglio fare la forte.
“Ti voglio bene, Jihye....ricorda che la nonna sara' sempre orgogliosa di te....sei degna figlia di tua madre...”
L'abbraccio si scioglie e mi ritrovo il viso rugoso della nonna in faccia. Le do due baci sulla guancia e la ringrazio ancora una volta.
Due mani s'appoggiano sulle mie spalle, la mia guancia accarezzandone una, affonda nel suo amore.
“Gyu...” lo abbraccio e mi accoccolo sul suo petto. M'accarezza la testa, silenzioso, cerca di consolarmi. Voglio ricordare ogni singola cosa, voglio catturarla e portarla con me. Parto dal suo gesto dolce, dalla sua grande mano, dalle sue braccia che mi stringono forte, le sue spalle che mi proteggono da ogni cosa. Poi il suo profumo, cosi' dolce....annego dentro il suo sapore, lo respiro cosi' profondamente da farmi mancare il fiato.
“Stai tranquilla....un anno non sara' cosi' lungo, no?”
Poi c'e' la sua voce...cosi' calda e dolce. Chiudo gli occhi e memorizzo le sue parole, le ho scritte sul cuore....accanto alla nostra promessa.
“Hai ragione....e io saro' li ad aspettarti.”
Non risponde, mi stringe forte a se....ascolto i nostri cuori battere allo stesso ritmo.
Il suo viso si avvicina al mio e mi bacia.
Ecco, infine ci sono i suoi baci. Il calore delle sue labbra ed il suo sapore l'imprimo tutti dentro di me. Non deve scappare neanche una minima cosa. Ogni volta che ne avro' desiderio, apriro' un cassetto e cerchero' qualcosa di lui...qualcosa che mi riscaldi, che mi faccia tornare anche solo con la mente a questi giorni, che mi faccia sorridere...che mi faccia ricordare che cos'e' la felicita'.
“Devo andare...” a malincuore scivolo via dalle sue braccia e mi asciugo le lacrime.
Non voglio dire 'addio' a nessuno...il nostro sara' solo un 'arrivederci'. Un ultimo sguardo e scappo via.
“Jihye, aspetta! Aspetta!!!” Gyu strilla il mio nome correndomi dietro, ma ormai sono gia' tra le mani del poliziotto che tastandomi mi controlla.
“Puo' andare, signorina ...e' a posto.” posso andare....devo andare.
Mi giro ancora una volta, Gyu e' arrivato fino alla postazione dei controlli, ansima per la corsa.
Siamo divisi da un vetro, lui non puo' passare ed io non posso tornare indietro. Con la vista sbiadita dalle lacrime, lo vedo sbattere le mani sul vetro. Non posso fare nulla, non posso sentirlo, non posso toccarlo...il distacco si fa sempre piu' pesante.
Un signore mi sbatte contro, barcollo un po' e solo ora m'accorgo d'essere immobile, in piedi, in una valle di lacrime. Devo fare qualcosa, non posso lasciarlo cosi'....non voglio.
Corro verso il vetro e stampo le mie mani sulle sue. Tutti ci guardano, tutti si chiedono chi siamo e che cosa stiamo facendo. Ma in questo momento siamo solo io e lui, non importa degli altri.
SungGyu mi dice qualcosa, non lo riesco a sentire...ma leggo il labbiale.
“Sar...Saran.... Saranghe...” le gambe mi tremano e la testa mi gira:tiamotiamotiamotiamo.
“Anch'io...Anch'io...” il mio e' un sussurro, ma lui lo capisce. Sorride, finalmente e' riuscito a dirmi quello che sentiva.
Una voce metallica chiama il mio volo, e' il momento d'andare. Tiro un pugno sul vetro, chiudo gli occhi e corro via. Voglio ricordarmi il saluto con Gyu in questo modo, con quelle magiche parole.
Corro, corro sempre piu' veloce, davanti a me c'e' un corridoio immenso, potrei correre per tutto il tempo. Il cuore batte sempre piu' violentemente nel mio petto, mi fa quasi male...ma e' un dolore piacevole. E' bellissimo, ho voglia di gridare, di ridere, di cantare.....prendo lo slancio e faccio un grande salto. Eccomi, sono pronta per affrontare il mio avvenire....di una cosa sola sono sicura, l'affrontero' sempre con il sorriso...quello vero. Ora sono felice.
 
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vivs ®
view post Posted on 5/5/2011, 14:17




Capitolo 15. THE END


SPOILER (click to view)

-1 anno dopo-

La mia figura cammina sinuosa nel corridoio dalle pareti grigie metallizzate. I miei tacchi, abbinati al tailleur, fanno rumore ad ogni mio passo. Lento ma sicuro.
Apro la porta del mio ufficio e raggiungo la scrivania. Mi butto sulla sedia e scaravento tutte le cartacce ed i fogli vari sul tavolo, sono gia' le sei. Cominicio a guardarmi in giro cercando di rilassarmi. Non posso crederci che tutto questo e' mio,solo in un anno sono riuscita a creare tutto cio'. Certo, grazie all'aiuto di papa'..ma praticamente l'ho costretto a finanziarmi, se no avrei spifferato la nostra storia a tutti i giornali del Giappone. E cosi' finalmente ho ottenuto quello che ho sempre sognato.
Appese alle pareti della stanza ci sono le mie foto, ce n'e' una anche con MinJae. Sorrido ricordando i momenti passati.... “...E' passato gia' un anno.”
Com'ero bella e com'ero ingenua, in un anno sono cambiata parecchio, anzi sono dovuta cambiare. Di certo sono diventata piu' responsabile e razionale.
Bussano alla porta.. “Avanti...”
“Presidente, sono arrivati i nuovi curriculum...”
“Si, grazie Hiroya!”
Prendo in mano i fogli che mi sta porgendo il mio fidato segretario. Do' un'occhiata veloce e lo prego di andarsene. Ma solo due minuti dopo, suona il telefono.
“Presidente..”
“Dimmi Hiroya...”
“C'e' una visita per lei...”
“Chi e' ?”
Ho la riposta non appena si apre la porta del mio ufficio.
“Jihye, cara!!!!”
“Nonna!” la corro ad abbracciare “...ma che ci fai qui!”
“Sono venuta ad ammirare il magnifico impero che hai costruito!”
“Visto? Papa' non aveva tutti i torti....me la cavo nel business...”
“Oh Cara~ Sono davvero contenta che la tua agenzia per modelle stia avendo successo..”
“Gia', ho davvero tanto lavoro...”
“Immagino, essere il presidente non sara' facile....e poi sarai l'icona per tutte queste ragazze..”
Rido imbarazzata.
“Come stai, nonna?” cambio discorso.
“Bene, bene...” lo dice con la voce sempre piu' roca e le sue gambe tremanti mi dicono il contrario.
“Hai fatto un viaggio lunghissimo! Sarai stanca ed e' anche tardi! Dovevi avvisarmi, avrei mandato qualcuno a prenderti!”
“Ma Jihye cara...sto benissimo! Non preoccuparti!” lo dice accarezzandomi il viso “...te piuttosto come stai?”
“Bene, L'agenzia “SunHye's Model Star” sta andando alla grande...”
“No, mi riferisco a qualcos'altro...” la sua mano s'appoggia sul mio petto,dove batte il mio cuore.
“Ah...” abbasso lo sguardo e tiro un sospiro “...bhe', io e SungGyu ci sentiamo tutti i giorni e quando mi manca guardo SunHye, le sorrido sperando che lui riceva il mio pensiero.”
“Per quanto ancora dovrai aspettare per vederlo?”
“Non ne ho idea....ogni volta spero in qualche fan meeting o concerto qui a Tokyo....ma nulla..”
Rimango stranita dall'improvviso sorriso di mia nonna.
“Perche' ridi nonna?”
“Ma guardati, cosi' grande, cosi' matura...eppure sempre cosi' ingenua...”
“uh? Ma che stai dic-”
Mi blocco quando mi porge una lettera, la prendo con mano tremante riconoscendo subito la calligrafia. La leggo tutto d' un fiato fino ad arrivare all'ultima frase “Allora, che aspetti? Vienimi a prendere....”
“Non ci credo....”
“Corri, il suo volo arrivera' tra poco....”
“Perche' non mi ha detto nulla!”
“Cara, ma cosa importa ora...corri! Corri!”
Abbraccio forte la nonna ringraziandola della sorpresa e chiamo subito Hiroya.
“Forza, prendi la macchina! Andiamo in aeroporto!”


Il gruppo di fan e' troppo fitto, saranno centinaia...non pensavo avessero cosi' tante fan anche in Giappone. Ci sono troppe teste che si muovono e troppi cartelloni che mi ostruiscono la vista.
Dovrebbe arrivare a momenti, sento il cuore impazzire e le mani sudare.
Non mi sono ne truccata ne sistemata, in confronto a tutte questa ragazzine sembro una donna di carriera zitella. Mi riconoscerà'? Ma certo!
“Hiroya! Cerca di vedere se arriva...”
“Chi?”
“Ma come chi! Kim SungGyu, idiota!”
“Si, mi scusi signorina...”
“Ahhhh...corri corri...” gli tiro una pacca sulla testa e lo mando via.
Corro dalla parte opposta di Hiroya e cerco d'infilarmi tra i corpicini delle ragazze, voglio arrivare davanti...voglio vederlo! E lui deve vedere me!
Il cuore mi batte sempre piu' veloce e l'ansia sale quando le porte di vetro s'aprono.
Le urla delle fan s'alzano all'unisono e creano un baccano tale da farmi male alle orecchie.
Gli Infinite camminano sicuri su quella specie di passerella improvvisata. Salutano qua e la' qualche fan e sorridono alle diverse macchine fotografiche che scattano foto in continuazione.
I miei occhi sembrano impazziti, lo cerco con lo sguardo ma non lo trovo.
Li vedo tutti, escono uno dopo l'altro.. DongWoo, WooHyun, HoWon, SungYeol ,MyungSoo e SungJong.
“Ma dove....” ogni dubbio svanisce quando lo vedo uscire da quelle stupide porte di vetro.
Eccolo, eccolo, eccolo, eccolo. Il cuore l'impazzisce nel petto, la vista s'annebbia e l'udito s'annulla.
Non sento ne le urla delle fan ne Hiroya che cerca di dirmi che Gyu e' arrivato.
Scemo, l'ho visto....e' li' che cammina davanti a me. Quanto e' bello!
Finalmente...rieccoli quegli occhi, quelle labbra e quel sorriso!
Anche il suo sguardo corre da una parte all'altra, anche lui sta cercando qualcuno...sta cercando me.
Voglio urlargli, voglio gridare il suo nome, voglio attirare la sua attenzione, ma non riesco a fare nulla...ogni suono mi muore in gola.
Ma proprio quando sto per impazzire, quando sto per perdere ogni forza, i suoi occhi ritrovano i miei. Istantaneamente sorride ed io subito ricambio. Correndo tra le ragazze mi spingo oltre la divisoria che divide gli idol dalle fan e mi butto addosso al mio amore.
Le sue braccia m'accolgono e mi stringono forte.
Intorno a noi si e' creato il caos, ragazzine che scoppiano a piangere, altre che urlano. I flash si sono triplicati, chiunque comincia a scattare foto. Ma non m'importa, finalmente posso riabbracciare il mio Gyu, finalmente posso riannegare nel suo profumo e risentire il suo contatto caldo.
“E' tutto apposto....” Sungyeol respinge una guardia che si stava gettando in aiuto a SungGyu, probabilmente credeva che fossi una fan impazzita.
Non abbiamo piu' il controllo della situazione...la cosa sta degenerando, ma a Gyu sembra non importare. Mi continua ad abbracciare e a baciarmi il collo.
“Non volevo farlo cosi, in questo modo....ma devo, prima che perda il coraggio....”
“Di che parli Gyu?” la mia innocenza salta fuori ancora una volta.
Senza rispondermi SungGyu comincia a rovistare nel suo zaino. Ne esce una scatoletta e una volta stretta in mano s'inchina davanti a me. Non riesco a crederci, non voglio a crederci.
Quando il piccolo scrigno si apre spunta un anello, un diamante a forma di stella.
Le urla sono cessate, le fan sono tutte stupite dal contenuto di quella scatoletta ed i fotografi aspettando il grande scoop. Guardo Hiroya che ha le lacrime agli occhi e le mani sul viso in modo da trattenere la sua emozione.
“Kim SungGyu....cosa stai facendo...”lo sussurro con le lacrime che rigano il mio viso.
“Sto mantenendo la promessa....” sorride, e' emozionato anche lui.
Prende l'anello e me lo infila al dito anulare sinistro.
“..tu sarai felice con me...e sta volta la promessa e' per sempre....”

 
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RISAhottest
view post Posted on 9/5/2011, 20:08




E' bellissimaaaaa!!!! :'D sono commossa! come quando ho letto l'altra tua fanfic! xD
 
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vivs ®
view post Posted on 9/5/2011, 20:18




Grazie mille :DDD
Sinceramente, questa e' la peggio riuscita a parer mio ahah Ma sono contenta che ti piaccia!!
 
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16 replies since 10/4/2011, 20:52   152 views
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